CON LA SAMP È L’ORA DI PJACA. SERVE UN PO’ DEL CORAGGIO MANCATO A NAPOLI. VERETOUT, PERCHÉ CAMBIARGLI RUOLO? VENERDÌ CDA PER IL BILANCIO DEL MERCATO, STADIO E CENTRO GIOVANILE. SPONSOR, NO DI DIEGO

18.09.2018 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
CON LA SAMP È L’ORA DI PJACA. SERVE UN PO’ DEL CORAGGIO MANCATO A NAPOLI. VERETOUT, PERCHÉ CAMBIARGLI RUOLO? VENERDÌ CDA PER IL BILANCIO DEL MERCATO, STADIO E CENTRO GIOVANILE. SPONSOR, NO DI DIEGO
© foto di Federico De Luca

Le sconfitte vanno esaminate più delle vittorie e l’obiettivo è ovvio: correggere e migliorare. Qualcuno dice che perdere a Napoli ci può stare ed è vero, ma intanto l’anno scorso la Fiorentina aveva pareggiato contro un Napoli migliore e anche su questo bisognerà riflettere. Non tutto è andato bene, diciamolo, dalla strategia ad alcune prestazioni individuali.

E se il carattere, la capacità di stare in campo da squadra, di soffrire e la determinazione sono qualità che la Fiorentina ha dimostrato ancora una volta e mi sono sinceramente piaciute, altre cose hanno funzionato meno. Fra le positività ci metto anche Dragowski che era l’interrogativo più grosso prima della partita. Questo esame è superato. Bene anche Chiesa, naturalmente. E la difesa fino a quando ha avuto la protezione del centrocampo. Il centrocampo, appunto. Qui siamo a parlare del reparto da migliorare più di tutti gli altri. E’ evidente come la manovra non sia fluida e le distanze non sempre ottimali, il rientro di Veretout invece di far crescere il livello sembra abbia complicato la situazione. E’ probabile che il francese non sia ancora al meglio della condizione, non è facile tornare a giocare una partita vera dopo quattro mesi e non è neppure facile adattarsi in un ruolo nuovo. Mi chiedo: ma perché cambiare compiti al giocatore che l’anno scorso aveva reso più di tutti? E’ evidente come in mezzo al campo manchino la forza, il recupero palla e le penetrazioni di Veretout che (fra l’altro) hanno fruttato dieci gol fra campionato e coppa. Abbassarlo davanti alla difesa mi sembra una scelta cervellotica e (almeno a Napoli) penalizzante. Era ampiamente prevedibile che l’addio di Badelj avrebbe creato problemi nelle geometrie e nei tempi di gioco, ma nelle due partite casalinghe con Chievo e Udinese pur non brillando, per me Edimilson ha fatto meglio di quanto non sia riuscito a fare Veretout a Napoli. E Gerson, che a Pioli piace molto, mi sembra invece l’anello debole. Ha i piedi buoni, è vero, ma si assenta troppo dal gioco e non ci mette quell’intensità necessaria a un centrocampo dove c’è già Benassi che attacca gli spazi e non è un fenomeno di forza. In questa situazione, paradossalmente, diventa importante Eysseric che pur con il suo passo cadenzato, impedisce ai viola di andare in inferiorità numerica in fase difensiva e copre gli spazi. E’ come se Pioli rinunciando al vero regista basso, chieda a Eysseric di essere un punto di riferimento un po’ più avanti, pur muovendosi, cercando di non dare riferimenti. Così non è facile trovare e trovarsi. C’è parecchio da lavorare e il rischio è quello di perdere dei tempi di gioco. Ma sabato a Napoli mi è piaciuta poco anche l’idea di continuare a difendere lo zero a zero. A un certo punto è apparso chiaro che il Napoli facesse fatica fisicamente. Cosa ha fatto Pioli? Cambiato per dare ulteriore fisicità a centrocampo. E’ successo invece che i centrocampisti entrati (Edimilson e Dabo) abbiano faticato a trovare posizione e ritmo. In mezzo al campo si sono aperti vuoti che hanno favorito il finale del Napoli e quindi il gol. Serviva invece coraggio per portare a casa il risultato. A un certo punto, sullo zero a zero, la mossa vera sarebbe stata sostituire Simeone (in evidente difficoltà) e provare Pjaca da centravanti per togliere alla difesa del Napoli riferimenti e avere un uomo fresco davanti per attaccare gli spazi. Purtroppo Pioli che ha tanti meriti, non ha questa cultura. Zero rischi, questa volta zero punti. A volte però, serve il coraggio di rischiare. Le squadre hanno anche bisogno di autostima, di esplosività, di segnali che arrivano dalla panchina. Con i cambi che ha fatto a Napoli, l’allenatore ha detto alla squadra: "Stiamo faticando, teniamo duro se possiamo. Resistiamo". Con Pjaca il messaggio sarebbe stato: "Proviamo a vincerla". 

Pjaca, una riflessione va fatta. Si vede che non è al top, ma un giocatore con la sua qualità, il miglior colpo dell’estate, che ai mondiali un po’ ha giocato e in Nazionale è stato titolare anche dieci giorni fa, non può stare in panchina ancora a lungo. Lui si intristisce e si interroga, la squadra perde di esplosività e qualità. Se non ha i novanta minuti, si può comunque cambiare strada facendo. E se è una questione di equilibrio, magari si può ovviare tenendo più bloccati i centrocampisti, scegliendo i più forti fisicamente, e chiedendo alla squadra di stare più compatta. Lo dico: vorrei vedere Pjaca domani a Genova con la Samp. I doriani stanno bene, se la Fiorentina parte per difendersi come ha fatto con il Napoli il rischio di perdere è altissimo. Con Pjaca dentro si alza la qualità e si dimostra coraggio alla Samp che di un giocatore così dovrà preoccuparsi molto. A prescindere. Vediamo cosa proporrà Pioli in questo che è davvero il primo test per capire il valore della Fiorentina, perché se il Napoli è nettamente più forte, la Samp corre per gli stessi obiettivi (settimo posto), dovrebbe essere alla portata dei viola.

La settimana, oltre al recupero di Genova, offre anche un interessante Cda in programma venerdì prossimo. Oltre all’esame dei conti del mercato chiuso in sostanziale parità (circa 46 milioni di uscite, altrettante le entrate), sul tavolo arriveranno due cose importantissime: lo stadio e il centro giovanile. Per lo stadio sappiamo che le "diplomazie" sono al lavoro dopo la "sparata" di Adv che in estate, sorprendendo anche il sindaco, chiese una proroga dei tempi per la presentazione del progetto esecutivo. Sappiamo anche che le difficoltà non mancano per l’atteggiamento di alcuni esponenti del governo. Se il comune va avanti deciso, vediamo cosa risponderà la Fiorentina. Venerdì potrebbe essere il giorno buono anche per la scelta dell’area per il Centro giovanile per il quale sono già da tempo a bilancio più di 15 milioni e il progetto è pronto. Sul tavolo anche la vicenda sponsor che non c’è. La Folletto fruttava più di tre milioni, offerte simili non sono arrivate. Le uniche a farsi avanti con cifre importanti sono state le società che gestiscono le scommesse sportive, ma Diego è stato decisissimo: "Sulle nostre maglie sono marchi in linea con l’etica dello sport". Ha pienamente ragione.