BERNA, SI CHIUDE A 45 MILIONI. VIOLA FRA STURARO E RINCON. ORSOLINI IN PRESTITO. KALINIC, NO A 30 MILIONI. JESÈ, PISTA CHIUSA. ASTORI E L’INGHILTERRA. BORJA GIA’ FELICE ALL’INTER. LA SAGGEZZA DI PIOLI E LE PROMESSE DI CORVINO
Finalmente un po’ di parole chiare e sagge. Dopo tanta confusione, errori e ingenuità, mi allargo e dico grazie Pioli. L’allenatore sa benissimo che il rapporto fra la Fiorentina, i tifosi e la città dipenderà molto da lui e da quello che la squadra saprà dare e fare e allora eccolo in conferenza stampa con le parole giuste. Nessun proclama, nessuna promessa inutile, non è il tempo delle illusioni, ma della concretezza. E Pioli è uno concreto. Sa che la prossima stagione è una sfida per lui e per la Fiorentina, servono lavoro, rabbia agonistica, buon gioco e attaccamento alla maglia indipendentemente dai giocatori che vanno e da quelli che verranno. Pioli sa che sarà dura come in tutte le ricostruzioni, ma il carattere non gli manca. Il richiamo alla società sul rispetto delle promesse "mi hanno detto che faranno una squadra competitiva" è il segnale che Pioli è uno serio, sereno, ma tosto. Meglio così, diffidate dei tappetini ovunque si annidino.
E qui veniamo alla squadra che verrà. Cosa sta facendo Corvino? Sapete come la penso, non mi sembra più il fulmine dei bei tempi (anzi), ma credo che abbia in testa una Fiorentina davvero in grado di lottare per il sesto posto. I nomi veri non sono certo quelli che spuntano come funghi o improbabili ragazzi per la Primavera. E se Gaspar è una scommessa, Hugo è da valutare, sono certo che sul taccuino del direttore generale viola e del suo fido Freitas ci sono nomi importanti. Corvino sa bene che questa è la sua estate: prendere o lasciare. Anche i Della Valle non sono contenti di quello che hanno visto nella scorsa stagione, i giocatori portati e i soldi spesi (21 milioni) hanno lasciato tutti perplessi, ma Corvino ha ancora carta bianca. Tutto dipenderà da lui e dalle sue capacità che speriamo intatte.
Il ritardo sulle operazioni in uscita è evidente, ma aspetto a dare un giudizio, oggi sarebbe ingiusto. Visto che Bernardeschi, Kalinic, Borja Valero ed altri da tempo erano con un piede lontano, forse era logico aspettarsi operazioni già delineate entro giugno, ma i giorni per rifarsi non mancano.
Ilicic e Borja sono andati, una dozzina di milioni sono arrivati. Già qualcosa. Borja è nel ritiro dell’Inter, ha dimenticato in fretta. Il segnale che comunque tutti i giocatori pensano ai loro interessi, la maglia viene dopo. Alcuni tifosi si ostinano a non capire e questo mi dispiace perché alla fine i delusi sono loro. Se davvero Borja avesse voluto restare a Firenze a guadagnare due milioni fino al 2019, nessuno l’avrebbe toccato. La Fiorentina ha tante colpe e ha fatto tanti sbagli, in questo caso forse ha fatto solo l’errore di far gestire la cosa a Corvino che non vede l’ora di disfarsi dei giocatori di Pradè e Macia.
Ora ci sono da sistemare Bernardeschi e Kalinic. Come finirà?
Intanto per soddisfare le domande di molti, Bernardeschi non l’ha portato Corvino. Quando è arrivato nel 2006 il ragazzo di Carrara giocava già nelle giovanili, non può quindi essere una medaglia sul petto del direttore generale dell’area tecnica. I contatti con la Juve ci sono a livello continuo. Il procuratore Bozzo e Paratici stanno lavorando a un accordo che dovrà essere analizzato e approvato nelle prossime ore. La Juve vuole chiudere entro il sedici per portare Berna in tournèe negli Usa. Non è vero che della vicenda si sta occupando Cognigni, magari lo farà nel momento decisivo. Ad oggi la Fiorentina ha capito che i cinquanta milioni cash sono irraggiungibili. La Juve offre quaranta, a quarantacinque pagabili in due anni si può chiudere. Nel pacchetto, però, saranno inseriti uno o due giocatori da trattare con intese separate. Alla viola piace Rincon, ma anche Sturaro. Uno dei due arriverà a titolo definitivo pagabile in due anni. La Fiorentina però vuole anche il giovane esterno Orsolini con diritto di riscatto e controriscatto per la Juve. Tutto da definire, ma vicino al traguardo. Berna andrà alla Juve: questo è certo.
Più complicata la vicenda Kalinic e anche qui sorprendono i ritardi di Corvino. I rossoneri hanno già preso il portoghese Andrè Silva, stanno trattando Aubameyang e Belotti, Kalinic è una terza scelta. L’operazione andava chiusa due mesi fa, tanto più che il giocatore ha l’accordo con il Milan. A trenta milioni non lo compra nessuno, forse a venti. Non sarà facile.
E’ chiaro che queste uscite stanno bloccando le entrate. Simeone dovrebbe essere già fatto e Preziosi che vende il Genoa non sarà un ostacolo. Sfumata invece la vicenda Jesè, l’ex Real guadagna troppo e il ridimensionamento potrebbe condizionarlo. Il rilancio richiede giocatori motivati e rabbiosi, non delusi da rilanciare.
Intanto oggi a Moena parlerà Astori, il capitano designato. Speriamo che anche lui pronunci parole concrete e cominci a ragionare da leader motivando il gruppo e fugando le voci che lo vogliono con un’idea in testa: andare in Inghilterra per strappare l’ultimo contratto importante. Anche no.