TRAPATTONI, Il calcio non mi stanca mai
"Stanco? Come potrei. Il calcio mi ha dato tutto". A 70 anni e 8 mesi, Giovanni Trapattoni sente ancora scorrere fiumi di adrenalina dentro di sè. Sabato, prima sfida a Dublino tra la sua Irlanda e la Francia vice-campione del mondo: in palio c'è un posto ai mondiali sudafricani sognato da un intero Paese conquistato, nel giro di due anni, dal decano dei nostri mister. Un amore ricambiato, come il Trap ha confessato in una lunga intervista concessa ad "Avvenire".
"L'Irlanda è il Paese che mi ha permesso di tornare mentalmente a piedi scalzi, di rivedere in parte dell'Italia ancora sana di quando ero ragazzo -spiega l'ex c.t. azzurro- gli irlandesi mettono ancora al primo posto le relazioni umane e poi mi affascina la loro cultura volta alla promozione, alla crescita dei giovani". Un argomento che, da sempre, sta molto a cuore a Trapattoni, uomo che alla faccia di successi sportivi, economici, di immagine non ha mai dimenticato origini e valori: "Ai ragazzi consiglio sempre di studiare, di darsi un'alternativa oltre al calcio, di imparare altre lingue. Io forse non ne parlerò bene nessuna, ma ovunque sono stato mi sono fatto capire, con i gesti, con la mimica, con il mio fischio. E il maggior riconoscimento è stato quello di venire apprezzato dai giocatori come uomo prima che per le vittorie che abbiamo ottenuto".