SEMIOLI, Non rinnego la scelta di Firenze
Franco Semioli è uno degli artefici del miracolo Sampdoria. La squadra blucerchiata, ora in testa con Juventus e Genoa, sta vivendo un momento magico così come lo stesso giocatore, che ci racconta le sue sensazioni dopo la fine dell'avventura alla Fiorentina.
Partiamo da un evento storico, le due liguri prime in classifica
"Io guardo soprattutto dalla mia sponda, quella blucerchiata, e vedo che è una cosa veramente bella. Siamo un po' stupiti da questa situazione, nove punti dopo tre giornate è veramente il massimo".
Domenica, in una partita particolare per il vostro tecnico, siete usciti ancora con i tre punti
"Era una partita difficile, loro venivano da due gare veramente brutte e volevano rifarsi in casa. Anche Gregucci voleva riscattarsi, ma poi noi abbiamo battagliato e siamo usciti vittoriosi, anche fortunatamente visti i loro due pali. Quando vinci queste partite noti segnali positivi".
Sia Sampdoria che Genoa si sono rafforzate, ma il punto di forza è il gruppo. Condividi?
"Sì, quello sicuramente perché, almeno per quanto ci riguarda, abbiamo giocatori importanti che possono far la differenza, ma quello che conta è il gruppo. Le squadre di Del Neri si sono sempre basate sulla forza del gruppo e sull'unita dello stesso. Questo sicuramente fa la differenza".
Tu ritrovi Del Neri con cui avevi già reso benissimo a Verona
"E' stato l'allenatore che mi ha valorizzato e fatto esplodere nel calcio che conta. Lo devo ringraziare perché ha sempre avuto massima stima nei miei confronti e poi c'è sempre stato rispetto fra di noi soprattutto a livello umano".
Tra l'altro sei stato schierato subito appena arrivato
"Sì, per me è stata una doppia soddisfazione. Ho giocate tutte e tre le partite e le abbiamo vinte, ma certamente sei hai un allenatore che ti dà fiducia è uno stimolo in più. Ti senti sempre meglio ed acquisisci fiducia".
Nella tua scelta ha influito più Del Neri o Pazzini?
"Un po' tutti perché sapere che il mister mi voleva è stata la cosa più importante. Dall'altra parte, poi, c'erano giocatori come Pazzini, Zauri e Palombo che mi dicevano di venire perché si sta bene, c'è un bel gruppo e si lavora bene. Tutte queste cose, alla fine, ti fanno prendere una decisione".
E' vero comunque che Pazzini e Zauri ti hanno mandato tanti messaggi?
"Sì, questo è vero. Anche io comunque ho messaggiato, non dico un giorno sì e un giorno no, ma ci tenevamo spesso in contatto".
Pazzini a Genova è rinato, è stato giusto per la Fiorentina cederlo?
"E' normale sia rinato visto che è un grande giocatore, ma la Fiorentina si è trovata a fare una scelta, giusta o sbagliata che sia, ed anche il giocatore ha fatto le sue. Certamente è un peccato per la Fiorentina visto che poi Pazzini ha fatto bene e ha guadagnato anche la Nazionale".
Proverai a convincere ancora Dainelli a venire alla Sampdoria?
"Sì, proverò a chiamarlo di nuovo, ma a parte gli scherzi posso dire che la nostra difesa, in questo periodo, si è comportata molto bene anche se formata da ragazzi giovani. Dainelli, però, è un giocatore d'esperienza e ben venga un professionista bravo e serio come lui".
Come potrà fare la Fiorentina in Champions?
"Auguro ogni bene possibile ai miei ex compagni, anche perché lo scorso anno era un bel gruppo. Normale che non sarà facile visto che ha Lione e Liverpool, ma l'importante sarà partire bene dall'inizio. Qualsiasi passo falso potrà essere fatale".
La mancanza di Cassano in Nazionale fa molto discutere, è vero che è maturato e ha messo la testa a posto?
"E' vero, Antonio lo conosco da anni e posso dire che è maturato ed è cambiato. Anche a livello disciplinare è diventato molto più maturo, nel gruppo e nei suoi modi di comportarsi. Come giocatore poi non si discute, non vederlo in Nazionale è veramente un peccato".
Quindi speri che un giorno Lippi lo convochi
"Quello sì perché lui è uno dei giocatori che può fare la differenza da un momento all'altro".
Anche tu sei stato in Nazionale, quanto ti dispiace non farne più parte?
"E' normale che mi dispiace, qualsiasi giocatore vorrebbe starci ed io ci sono arrivato, ma per colpa mia o altre cose non sono riuscito a mantenerla. In ogni caso non si sa mai, tutto è possibile e devo cercare di far bene con la Sampdoria per tentare di riconquistarla. Lippi non chiude la porta in faccia a nessuno".
Tre estati fa su di te c'erano Fiorentina, Palermo e Roma. C'è rammarico per aver accettato la Fiorentina?
"No, nella vita si fanno delle scelte ed io in quel momento ho deciso che Firenze era la piazza giusta per me. Non rinnego la mia scelta".
Come ti spieghi che tre estati fa il mister ti voleva a tutti i costi, poi è finita così?
"Questo non lo so, dovreste chiederlo a lui".
In ogni caso Firenze qualcosa ti ha lasciato?
"Mi è rimasto l'affetto nei confronti dei compagni, il gruppo era meraviglioso ed è la cosa più bella. Ricordo con piacere anche il fatto di aver raggiunto una semifinale di Coppa Uefa, questo mi ha fatto migliorare e mi ha fatto giocare su campi in cui non sarei mai andato giocando in un altro club".
L'aria di Genova è diversa?
"Per adesso sì, è bellissima. Sembra un sogno giocare le prime tre partite e vincerle tutte e tre, meglio di così non si poteva cominciare".
Il tuo obiettivo per questa stagione?
"Mi auguro che la Sampdoria possa arrivare in Uefa, sarebbe importante sia per la società che per i tifosi. Adesso, comunque, dobbiamo goderci questo momento e pensare alla partita di domenica contro il Siena".