NAPPI, Kiev? Non esiste più il fattore-campo

20.03.2015 23:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
NAPPI, Kiev? Non esiste più il fattore-campo
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

La finale di Coppa UEFA del 1990 tra Fiorentina e Juventus è ancora una ferita aperta per tutto il popolo viola. Nel cammino europeo di quella stagione la formazione allora allenata da Francesco Graziani affrontò anche la Dinamo Kiev, prossimo avversario della compagine diVincenzo Montella. Nel gruppo d'inizio anni '90 c'era anche Marco Nappi che nel risponde alle domande diTuttoMercatoWeb.com ci svela una piccola curiosità: "Potrete non crederci ma proprio questa mattina mi è capitato fra le mani il gagliardetto della finale del 1990. Spero sia di buon auspicio per la Fiorentina di oggi se la meriterebbero davvero".

Magari ancora una volta in un derby italiano contro il Napoli?
"No, no, per carita. Spero proprio di no. Per chi ha vissuto quell'avventura con la maglia della Fiorentina si tratta di una ferita ancora aperta. Preferirei Siviglia o Wolfsburg".

Per la finale è comunque ancora presto. Adesso ci sono i quarti contro la Dinamo. Che ne pensa?
"Si tratta di una squadra di livello e la riprova è arrivata dai cinque gol rifilati all'Everton. La Fiorentina dovrà temere gli ucraini".

Sul piano ambientale, invece, quanto inciderà il clima dell'Olimpijskyj?
"A questi livelli, per quanto mi riguarda, non esiste più il fattore campo. Puoi andare in Turchia o in Russia e non cambia niente. Se la squadra è compatta e con la giusta esperienza può fare risultato ovunque. Proprio come la mia Fiorentina che pareggio in casa del Werder Brema che aveva appena eliminato il Napoli di Maradona".

Chiudiamo con un suo pensiero sulla sfida di ieri all'Olimpico. Lo 0-3 è figlio più dei meriti viola o dei demeriti della Roma?
"Ieri la Fiorentina ha dato la dimostrazione di essere una squadra matura e pronta a giocarsela da grande squadra. E' vero che la Roma non è più quella di tre mesi fa ma la prestazione dei ragazzi di Montella è sotto gli occhi di tutti".