MALESANI, Avanti col "patto d'onore"
In attesa di capire come finirà il Bologna, di sapere se e quando gli stipendi verranno pagati, la squadra va avanti con il "patto d'onore" concordato dai giocatori con Alberto Malesani. Allenatore, ma ora sempre di più anche, e per forza, motivatore e psicologo del gruppo di giovani del 'progetto Porcedda', ora che il presidente, per le note grane, sembra essersi sfilato. Un patto "che non ha scadenza", ha detto Malesani, dopo il rinvio della partita con il Chievo, competizione sportiva alla vigilia di quella societaria, che domani vivrà sì una scadenza, una tappa importante con la conclusione della due diligence sui conti, affidata ad Intermedia, la finanziaria di Giovanni Consorte. E con il cda, in programma a Cagliari. Su questo, il tecnico segue la linea di non parlare. Fa capire che lui, però, farà di tutto per tenere botta. E a chi gli ha chiesto se anche i giocatori faranno lo stesso, ha risposto: "queste cose vanno avanti, ad un certo punto ciascuno ragionerà con la propria testa. Il patto è stato siglato tra professionisti". Lui, intanto, deve "tenere alta la tensione". Così, dopo l'annullamento della partita, è soprattutto "rammaricato di non aver giocato". Perché "eravamo carichi nel modo giusto".
Grazie al sostegno della gente: "i tifosi sono stati commoventi". Quello di cui è sicuro è che "siamo un bel gruppo. Noi dobbiamo fare il nostro dovere in campo. Altri, poi, devono risolvere i loro problemi". Dispiaciuto, quindi, "perché una bella vittoria poteva essere uno stimolo per tutto il resto". Uno stimolo "per chi è intenzionato a comprare, o per lo stesso nostro presidente. In un verso o nell'altro, a chi gestirà il Bologna, io posso garantire che questo è un gruppo interessante". Porcedda, Malesani l'ha sentito al telefono ieri sera. "Mi ha chiamato per un saluto, era da un po' che non gli parlavo ". Era tranquillo? "La voce non era quella di una persona tranquilla. E' la squadra che lo supporta in questi momenti", ha detto il tecnico.