LIVERANI, Dobbiamo trovare equilibrio

21.09.2008 10:50 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: la Gazzetta dello Sport

E' il cervello del Palermo, lo è stato di Perugia, Lazio e Fiorentina. Ha i gradi di capitano e nello spogliatoio la sua parola conta. Il presidente Zamparini gli ha consegnato la bacchetta e lui, il direttore d'orchestra Fabio Liverani, dirige in mezzo al campo con l'entusiasmo di quando in un Perugia-Parma del 2000 fece sembrare un niente il francese Micoud (costato 17 miliardi di vecchie lire ai gialloblù) imponendosi da perfetto sconosciuto all'attenzione generale.

 

Sfida al tempo, Liverani: cos'è la scommessa Palermo?"Un ciclo nuovo voluto da Maurizio Zamparini. Ho firmato un triennale a 32 anni. Segno di stima da parte del presidente".


Quante volte lo sente al telefono?"Lo vedo e gli parlo quando incontra la squadra".


Nelle ultime settimane si è avuto un bel dire di amalgama e pressioni ambientali a proposito del Palermo."Primo. C'era bisogno di conoscersi: per me chi è più intelligente supera prima i problemi di conoscenza. E qui di gente intelligente ce n'è tanta. Le pressioni? Fa parte del calcio, altrimenti sarei andato a giocare a Chievo. L'equilibrio dobbiamo trovarlo noi, squadra e società. I tifosi rappresentano quel tassello che può permettersi alti e bassi, entusiasmo e depressione".

 

Le hanno sempre riconosciuto la capacità, pur avendo più esperienza dei molti altri, di saper stare alla pari con tutti: qualche problema d'intesa all'inizio però si è evidenziato."Ho cercato di capire gli altri e gli altri hanno cercato di capire me. I piccoli problemi d'intesa si sono risolti".

 

Oggi il Genoa: voi siete senza Miccoli, loro hanno Milito."Fabrizio fa la differenza. Milito è un campione, ma tutto il Genoa è un pericolo. Vincerà chi sarà più squadra".

 

Ma è o no un Palermo da Uefa?"Lo dirò tra 10, 12 giornate. Con Ballardini stiamo lavorando per diventare un gruppo d'acciaio anche nei momenti difficili".

 

A chi dedica i pensieri all'inizio di questa nuova avventura?"A mia mamma Halima, che non c'è più. Per me è stata anche padre e sorella. Prima possibile vorrei andare a Mogadiscio, la sua città natale, per scoprire le mie origini".