LARRONDO, A Firenze ero chiuso da giocatori forti
Queste una parte delle dichiarazioni rilasciate dall'ex attaccante della Fiorentina, Larrondo, direttamente dal ritiro del Torino e riprese dal portale
Lei è in Italia già da tempo, ma non ha ancora sfondato definitivamente. Crede che questa sia la stagione giusta per spiccare il volo?
"Ho parlato molto con mister Ventura ed è ora che io dimostri quello che valgo perché non sono più un ragazzino come quando sono arrivato in Italia e avevo diciannove anni, sono maturato tanto, ma è giunto il momento di diventare un calciatore vero. Mi sono riproposto di lavorare molto quest'anno proprio per diventare il giocatore che tutti vogliono. Darò il massimo per questa maglia e vorrei imparare molto poiché l'allenatore e uno che insegna e spero di arrivare lontano con la squadra. Gli elogi che ho ricevuto da parte di molti addetti ai lavori mi fanno piacere ed è per questo che devo riuscire a diventare un giocatore vero".
Finora che cosa è mancato per permetterle di affermarsi?
"Forse un po' di carattere, bisogna avere la mentalità giusta per diventare un giocatore vero. Devo essere mentalmente più convinto, a Siena mi è mancata un po' di continuità questo, soprattutto all'inizio, perché ero giovane, mentre a Firenze ero un po' chiuso poiché avevo dei compagni molto forti. Adesso al Torino voglio giocarmi la possibilità che mi è capitata per sfruttarla al massimo".
La prima impressione sui tifosi del Toro qual è stata?
"Mi sono trovato subito bene e ho sentito il calore della gente e mi è piaciuto tantissimo perché mi ha ricordato l'Argentina, altro posto dove il tifo è molto caldo. E' bello che i tifosi stiano vicini ai giocatori ed è simile al tipo d'affetto che avevo conosciuto a Firenze".