CAVASIN, Il Milan a Firenze avrà due avversari

25.05.2009 08:04 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: TMW
CAVASIN, Il Milan a Firenze avrà due avversari
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Ha riesordito con una importantissima vittoria sulla panchina del Brescia e ora, nell'ultima giornata di stagione regolare contro il Pisa, cercherà di fare il bis nella speranza di conseguire una posizione ancor più favorevole in vista dei playoff. Stiamo parlando di Alberto Cavasin che, raggiunto dai microfoni di Tuttomercatoweb, ha commentato la situazione della squa squadra e gli scenari emersi dopo il penultimo turno del massimo campionato.

Com'è stato il ritorno in panchina al Brescia?
"E' stato positivo, era una cosa a cui non pensavo più, ma è successo tutto in fretta e ci siamo preparati facendo un buon lavoro che è sfociato in una vittoria".

A questo punto la partita di sabato che significato ha avuto?
"Una partita molto importante perché perdendola, in una serie di circostanze, potevamo anche essere fuori dai playoff. Invece abbiamo raggiunto l'obiettivo minimo della società e ora vogliamo vincere il campionato anche perché il presidente ha fatto il cambio in panchina per questo".

Lei ha firmato un contratto di quale durata?
"Fino a giugno poi ci troveremo per valutare, non c'è stato nemmeno il tempo per fare altro".

Lei aveva avuto anche chiamate dall'estero?
"C'era stata una chiamata per verificare la mia disponibilità, ma non me la sono sentita a fine stagione di subentrare in un campionato che non conoscevo. Qui è diverso perché il Brescia è una società in cui ho già lavorato, con giocatori che conosco e una realtà societaria che conoscevo molto bene e dove mi ero lasciato in ottimi rapporti con tutti. In questa situazione per me subentrare non era difficile, dovevo solo capire qualcosa della squadra e operare le mie modifiche".

Che squadra l'aveva chiamata?
"Non posso dirlo".

Passiamo alla Serie A, per quanto riguarda Torino-Genoa di oggi è possibile secondo lei che a fine stagione ci si metta d'accordo su alcuni risultati tantopiù quando in mezzo ci sono gemellaggi?
"Penso di no, ci sono partite che si giocano e magari alla fine una squadra non ha interesse ed arriva logora, demotivata e per questo può dar adito a polemiche e al pensiero che abbia aiutato un'altra, ma non è così. Torino-Genoa non era questo caso comunque perché il Genoa ha ancora obiettivi da raggiungere e non c'erano dubbi su questa partita. I dubbi sono solo italiani perché da altre parte queste cose non le pensano neanche".

Ma come si spiega questa reazione brutale dei giocatori del Torino?
"Una situazione di maleducazione tra di loro. Sicuramente ci saranno state contrapposizioni nella partita fra i giocatori, ma sono cose che non si risolvono in questo modo. Quando l'arbitro fischia la fine tutto finisce, c'è chi perde, c'è chi pensa che poteva vincere, ma il comportamento deve essere diverso e quello che è successo oggi scredita tutto il mondo del calcio. E' il momento di alzare la voce e chiedere situazioni più chiare, specialmente per i comportamenti nel dopo partita. In campo i giocatori hanno giocato poi devono andare negli spogliatoi e a casa per ritrovarsi poi al martedì a lavorare".

Ora il Torino va a Roma, il Bologna pareggia a Verona e spera perché incontra un Catania che, come la Roma, non ha più niente da chiedere al campionato. Secondo lei come finirà?
"Non lo so, so che saranno partite dove tutte le squadre cercheranno di fare punti. Oggi il Catania ha giocato brillantemente, ha battuto il Napoli e sarà in grado di mettere in difficoltà un Bologna sicuramente con maggiori motivazioni. In queste situazioni, comunque, vincere non è facile perché abbiamo visto lo stesso Bologna in casa che fatica e il Catania è molto brillante. Penso che sia più difficile per il Torino a Roma che il Catania a Bologna, poi il risultato lo darà il campo".

Se il Torino andrà in B, come sembra in questo momento, cosa paga in questa stagione?
"Io l'ho visto all'inizio e mi sembrava una grande squadra che giocava per un tempo poi crollava. Questo era il problema nel girone d'andata, quando c'era De Biasi, che probabilmente ci stava lavorando. La squadra aveva potenzialità importanti che, però, non riusciva ad esprimerle per novanta minuti. E' un classico di una crescita di certe squadre in certi momenti del campionato, ho avuto anche io squadre di questo tipo e bisogna trovare un equilibrio. Secondo me quindi il Torino paga l'esonero di De Biasi più di tutto il resto".

Quindi praticamente pagano i tre cambi di allenatore secondo lei?
"Credo di sì, secondo me dando fiducia al primo allenatore la salvezza sarebbe arrivata. Non sarebbe stato un campionato super brillante, ma da salvezza sicuro".

Quindi la responsabilità è del presidente Cairo?
"Non lo conosco, non so quali altri problemi c'erano, non c'entra niente questo. Io ho detto solo questo, ma le altre considerazioni non le faccio".

Il suo Lecce torna in B dopo un solo anno in A, quanto le dispiace?
"Dispiace non per i ricordi, ma per gli amici che ho ancora a Lecce. Non sono riusciti a giocarsi le loro chance, ma al di là di qualcosa che possono aver sbagliato penso che abbiano pagato anche qualche situazione arbitrale un po' negativa".

Anche qua i cambi di allenatore possono aver pesato?
"Io sono sempre per mantenere il primo allenatore".

Quindi addirittura era giusto mantenere Papadopulo?
"Queste sono situazioni ancora più grandi che non posso commentare io, dico solo che in corsa probabilmente lasciando lavorare l'allenatore e aiutandolo a trovare i problemi è meglio".

La Reggina invece?
"Anche la Reggina ha fatto un po' di tutto con gli allenatori".

Passando ai quartieri alti troviamo la Fiorentina che ha guadagnato la qualificazione in Champions e ora, nello scontro diretto con il Milan, si deciderà se tramite preliminari o meno
"E' stata ancora una volta un'annata positiva che può essere appunto impreziosita dalla qualficazione diretta in Champions. Con il Milan sarà una bella partita".

Che partita potrà essere?
"Sicuramente avvincente perché il Milan vorrà vincere e fare una prestazione importante. La Fiorentina dovrà ripetersi avendo il vantaggio di una tifoseria pronta ad aiutare la squadra. Il Milan avrà quindi due avversari: il pubblico ed i giocatori".

Si aspettava un crollo del Milan così?
"Il Milan ha fatto un campionato altalenante. Ci sono stati momenti dove sembrava potesse ritornare in corsa per lo Scudetto, poi è calato e poi ha fatto una grande rimonta arrivando in zona Champions e sembrava tranquillo. E' stata una stagione particolare, non da Milan".

Lei ultimamente è stato in Inghilterra, crede che Ancelotti andrà al Chelsea?
"I tabloid ogni giorno riportavano notizie diverse, un po' come qui in Italia, ma commentavano positivamente e lo vedono un tecnico valido ed importante".

Per quanto riguarda invece Palermo e Cagliari non arrivano in Uefa, ma concludono positivamente il campionato
"Credo che queste squadre, assieme al Genoa, abbiano giocato il calcio migliore quest'anno. Ci metto anche il Siena, ma aveva un parco giocatori inferiore a quello delle avversarie".

Parliamo anche della Juventus, se lo aspettava l'esonero di Ranieri?
"Non me l'aspettavo, ma la Juve era una squadra in difficoltà e probabilmente dall'interno la situazione era più grave di quella che potevamo vedere dall'esterno".

Lei riconfermerebbe Ferrara?
"Adesso va di moda l'ingresso di allenatori giovani senza esperienza in grandi squadre e questo può essere un aiuto a livello psicologico. Comunque Ferrara ha esperienze magari non dirette, ma importanti e ad esempio Zola ha fatto la stessa cosa. Con uno staff tecnico adeguato di lui è stato detto benissimo".

Infine l'Inter, ha vinto lo Scudetto, ma si parla di primi problemi fra Moratti e Mourinho
"Non mi sembra che fino adesso ci siano stati problemi e lo Scudetto è arrivato con merito. La squadra ha fatto il proprio dovere, ma sono mancati gli avversari in termini forti per contrapporsi. Le polemiche non so quanto possano essere vere e nemmeno i veri obiettivi richiesti da Moratti, se però aveva chiesto la Champions è chiaro che non sia stata raggiunta, ma la sicurezza non poteva certo dargliela Mourinho al primo anno".

L'Inter del prossimo anno è di nuovo favorita?
"Io credo che il calcio italiano debba proporsi diversamente in campo europeo e per farlo deve crescere a livello di campionato. L'Inter ha grandi campioni, li aveva anche quest'anno, ma viene da un campionato dove si gioca in maniera inferiore rispetto ad altri e la cosa viene riportata in Europa".