BONAZZOLI, L'esperienza di Firenze mi ha fatto bene
Dopo l'escalation negativa con la maglia della Sampdoria e la parentesi non troppo fortunata a Firenze, Emiliano Bonazzoli ha voglia di riscattarsi e per farlo ha scelto di tornare in Serie B, alla Reggina. Nel club del presidente Foti l'attaccante vuole rinascere e rinverdire i fasti della sua prima esperienza in maglia amaranto.
Cosa ti ha spinto a tornare a Reggio Calabria?
"Sicuramente il fatto di aver già avuto questo mister e questo presidente. Nella trattativa poi ho percepito il fatto che mi volessero a tutti i costi ed ho pensato che nella passata esperienza mi ero trovato bene con loro e viceversa".
Arrivi con la voglia di tornare subito in A?
"Sì, voglio riportare la Reggina subito in A e voglio giocare dopo un periodo in cui ho fatto tanta panchina a causa di infortuni e altro. Torno in B per rimettermi in discussione e per cercare di segnare tanti gol".
Ti lasci alle spalle anche la parentesi Genova, che è stata un po' dolorosa
"Sì, me la lascio alle spalle dopo che era partita bene e pian piano si era messa su binari storti. Ci sono stati episodi e comportamenti che non mi sono piaciuti".
Da Genova ti porti l'ottimo rapporto con mister Novellino che ti ha voluto fortemente a Reggio
"Questa è stata la cosa che mi ha fatto subito scegliere la Reggina. Lui mi ha chiamato e mi ha detto di non scegliere nessun altra squadra. Abbiamo avuto un ottimo rapporto fin da subito".
A Firenze, invece, ti aveva voluto fortemente Prandelli, con cui avevi già lavorato a Parma
"Sì, col mister Prandelli sono stato meno e il rapporto magari era meno sentito rispetto a Novellino, ma lascio alle spalle cinque mesi con la Fiorentina che reputo buoni. Sono stato molto bene a Firenze, sia col mister che con lo staff, e sono stato tenuto molto in considerazione. Mi ha fatto bene questa esperienza".
Tu eri il vice Gilardino ed ora, al tuo posto, arriva Castillo. Che sensazioni provi?
"Non ho nessun rimpianto, rispetto al 100% la scelta e posso dire solo che quello che potevo dare l'ho dato. Forse potevo segnare qualche gol in più, ma non ci sono rammarichi".
A Pazzini è successo il contrario tuo, faticava a Firenze ed a Genova è rinato. Come te lo spieghi?
"E' stato bravo lui a inserirsi subito e magari è arrivato a Genova in un periodo un po' così dove si aspettava un acquisto importante. Lui è stato in grado di caricarsi la squadra sulle spalle ed è stato bravo a far gol".
Ti aspettavi che Melo potesse andare alla Juventus, una delle antagoniste principali?
"Penso che, almeno fra le società, non ci sia più antagonismo fra Fiorentina e Juventus. Melo è andato via di fronte ad un'offerta di 25 milioni e penso che l'avrei ceduto anche io. Bisogna poi anche considerare le voglie del giocatore".
Si è parlato infatti anche di qualche problemo avuto nell'inserirsi a Firenze, questo lo puoi confermare?
"E' un giocatore molto istintivo, impulsivo, ma in modo positivo. In campo si fa sentire, ma ci sono state piccole contestazioni che magari gli hanno dato fastidio. Non penso ci sia altro, ma lui stava diventando un idolo a Firenze".
Torniamo a te, la Reggina sta diventando competitiva per tornare in A? Quali potranno essere le difficoltà?
"Dopo l'arrivo del mister, piano piano, stanno arrivando anche i giocatori e già l'ossatura era composta da ottimi giocatori. Sicuramente ci saranno altri innesti, ma penso che la squadra ci sia già per fare il salto. Le difficoltà saranno il campionato molto lungo, stressante e il fatto di poter faticare, ad esempio, contro un Frosinone piuttosto che contro il Torino. La B a 22 squadre, sentendo tanti giocatori, vedo che è cambiata".
Dalla tua stagione cosa ti aspetti?
"Di segnare tanti gol che aiutino la Reggina a tornare in A e giocare ad alti livelli. Questa cosa mi manca molto e giocando con continuità penso che potrò arrivare a segnare tanto".