VERDAD O MENTIRA?
Una cessione eccellente per poi intervenire in maniera non massiccia ma decisa sul mercato: questa la strategia che è trapelata dalle dichiarazioni rilasciate lunedi da Pantaleo Corvino. Una missione, probabilmente in tempi brevi, in Brasile: questa la conferma ad alcune nostre precedenti indiscrezioni arrivata proprio ieri sempre per bocca del ds viola. Tutto ciò ci conduce a porci alcuni dubbi. Innanzitutto, chi sarà il giocatore destinato a lasciare Firenze? Tutti gli indizi portano a Juan Manuel Vargas, apparso “intristito” ad inizio stagione ed in grande spolvero nello spezzone di gara disputato domenica scorsa contro il Chievo, forse, chissà, proprio perché desideroso di mettersi in mostra davanti agli occhi degli osservatori dei grandi club ai quali non ha mai nascosto di ambire. Proprio ieri si è parlato di un interessamento da parte del Barcellona, voce prontamente smentita da uno degli agenti del “Loco”, anche se le smentite dei procuratori lasciano il tempo che trovano; del resto, fa parte del loro lavoro.
Ci chiediamo però: l’attuale Fiorentina può permettersi una simile perdita? E ci riferiamo non tanto all’utilità dal punto di vista tattico del giocatore, quanto al suo tasso tecnico, materiale assai carente nell’attuale rosa gigliata. E ancora: saranno sufficienti al nazionale peruviano due mesi di –speriamo- ottime prestazioni per riacquisire il valore di mercato che aveva fino all'estate scorsa? E infine: un’operazione del genere è realizzabile in un mercato tutto particolare come quello di gennaio? Che ci sia quindi una mezza verità nelle dichiarazioni di Gustavo Ghezzi? E, in questo caso, da quale o da quali cessioni verrà trovato il gruzzoletto necessario a Corvino per realizzare delle operazioni in entrata? E qui nasce il secondo dubbio. Come abbiamo detto più volte, quello brasiliano è un mercato insidioso: botteghe care e il rischio del "pacco" sempre dietro l'angolo; vogliamo sperare che se, come a questo punto pensiamo, il dirigente salentino attraverserà l’Atlantico, non lo farà per portare a casa un Jefferson o un Keirrison: l’esperienza ha sempre qualcosa da insegnare, anche ad un dirigente navigato come lui. Inoltre pare che il viaggio sia previsto in un periodo in cui gli altri dirigenti europei hanno già fatto le loro mosse. Che il nostro Corvino abbia già in canna un colpo a sorpresa? Oppure che dal Brasile prosegua verso i Paesi limitrofi, fucine di un numero sempre più alto di talenti emergenti? O, terza ipotesi, il viaggio transoceanico servirà per acquisti futuri mentre a gennaio si opererà in Italia e/o nel Vecchio Continente? Vedremo; come ha scritto ieri il nostro Tommaso Mattei, è giunto per il ds gigliato il momento di entrare in azione.