TONI, il tormentone è già cominciato

Su Toni tira aria di smobilitazione. Dopo le esternazioni del periodo pre-mondiale e la voglia del bomber di…"fare una chiaccherata con Della valle", fu lo stesso patron viola a risolvere il tutto con quel famoso colloquio di appena 5 minuti nel ritiro di San Piero a Sieve.Cosa fu detto in quel breve lasso di tempo non è dato sapere, noi però proviamo ad intuire: o Don Diego, spolverando distrattamente la lupara esercitò la sua grande capacità di persuasione, oppure ci fu la promessa del "libera tutti" a fine stagione.
Le recenti dichiarazioni della dirigenza viola…"speriamo di trattenere Luca…"(ADV), "fra di noi esiste un patto fatto da gentiluomini…"(DDV), "tutti dobbiamo avere ammirazione per Luca perché lo scorso anno ha capito la situazione e comunque vada a finire, dovremo dirgli grazie…"(sono le ultime di ieri dell'AD Mencucci) non sembrano lasciare dubbi: la scelta sarà solo ed esclusivamente di Toni ed il finale sembra già scritto.

A questo punto il timore è per come potrebbe reagire la piazza: niente paura, il pubblico di Firenze è maturato, vorremmo dire è cambiato, sicuramente è cresciuto. Sono lontani i tempi della cessione di Batistuta e ancor di più quelli del tumultuoso passaggio di Baggio alla Juventus; adesso prima di tutto viene Firenze e la società, e poi tutto il resto.
Nessuno fra i tifosi, ovviamente, disconosce il valore di Toni (ci mancherebbe) ma, vuoi la presenza di Pazzini ormai erede designato anche da Prandelli, vuoi il progetto onnicomprensivo dei Della Valle (settore giovanile, centro sportivo, squadra competitiva negli anni), succede che la Firenze viola viva serenamente questo momento di apparente difficoltà; la parola d'ordine è ovviamente…tutti sono utili nessuno è indispensabile, e guai a farsi prendere dalla nostalgia.
Stefano Borgi - www.stefanoborgi.it