MERCATO, Da Kolarov a Bolatti: ecco 31 nomi caldissimi
Il mercato è fatto di amabili bugie. Stimo Beppe Marotta, uno dei migliori dirigenti italiani. Il 28 dicembre abbiamo dato in anteprima la notizia della Sampdoria in vantaggio nella corsa a Guberti. Nel pomeriggio misero un microfono sotto il naso di Beppe e gli chiesero "ma davvero prende Guberti?". Risposta chiara e inequivocabile: "Non ci interessa, andrà all'Atalanta". Sappiamo com'è finita, capisco il depistaggio di Marotta (spesso bisogna negare l'evidenza), ma voi – cari amici – dovete anche intuire in quali situazioni si lavora. Depistaggio, smentite, ripartenze veloci. Tutto molto bello, direbbe il mitico Bruno Pizzul. Tutto molto bello, aggiungo io. E abbastanza stressante. Passatemela questa: credo che la Tim mi dovrebbe fare un vitalizio, scarico tre batterie al giorno. Tutto molto brutto, invece, quant'è accaduto domenica sera dopo Juve-Milan. Se un allenatore come Ciro (Ferrara) a papà non riesce a mantenere l'aplomb soltanto perché nota in studio, a Controcampo, Gigi Maifredi che aveva fatto alcuni appunti tattici, significa che non è in grado di reggere la pressione. E' vero che adesso ci sbattono in faccia i voti altissimi dati al mercato della Juve la scorsa estate, ma è anche vero (confermo e sono con Maifredi) che con un altro allenatore sarebbe stata una Juve diversa. Marchisio non avrebbe giocato sulla fascia sinistra come quarto di centrocampo, orrore. Diego non avrebbe vagato a caccia di identità e di una minima coerenza in rapporto alle sue indubbie qualità. Felipe Melo non sarebbe stato l'uomo in grado di impostare (?) quando tutto il mondo sa, conosce, le sue caratteristiche. Dice Ciro a papà: ma io sono come Rocky. Aggiungo io: magari fosse come Rocy il pugile che volevano "spezzare in due". Perché Rocky prendeva un pugno e ne dava cinque. Ciro (la Juve) ne prende quattro di cazzotti, e poi cinque, e poi sei, e poi sette. Ne restituisse uno, appena uno. Non è la Coppa Italia, non può essere, a ridare certezze ormai smarrite. La Juve ha, avrebbe, ormai deciso di cambiare. E nella scelta tra un grande santone (Hiddink) e un eventuale traghettatore (Zoff) io credo che la prima (Hiddink) sarebbe la soluzione migliore. Perché il traghettatore ti farebbe capire che la Juve cerca un appiglio in attesa di decidere, almeno io la vedo così. Hiddink ha personalità e un pregio: di solito entra nella lavatrice e ne esce con gli indumenti candidi candidi, bianchi come se fossero stati appena acquistati. Fuori metafora: Hiddink ha sempre dimostrato di avere la capacità di leggere le situazioni e di trovare la soluzione. Più che parlare di Rocky, Ciro a papà dovrebbe pensare a Leonardo che ha vissuto situazioni più difficili al Milan, nessuno gli ha speso cinquanta milioni di euro, eppure lui ha lavorato, ha studiato, ha provato, ha inventato e sta raccogliendo. L'ottimo Milan attuale è uno schiaffo a tutti quelli che (me compreso) avevano preventivato una stagione di vacche magre. Anche se io – basta andare in archivio e leggere – mai mi ero sognato di escludere il Milan dalle prime quattro, contrariamente a qualche collega.
Un vocabolario di mercato, i nomi più caldi, quelli che animeranno i prossimi giorni. Io ci provo, ve li lascio in pasto e vi affido le riflessioni.
AMODIO: nome caldissimo per la Triestina per due colpi a centrocampo. Il signor Amodio e l'esperto D'Aversa.
BIANCHI: dopo gli ultimi fatti di cronaca nera, si sarebbe stancato di restare a Torino. Piace al Catania, ma in Sicilia difficilmente ci andrà. L'opzione Siena è da tenere in considerazione, ma se il Torino cedesse Bianchi siamo sicuri che…
BOLATTI: lunedì sera, in anteprima, vi abbiamo dato il nome del vero obiettivo della Fiorentina per il centrocampo. Un solo nome, non sette uno dietro l'altro in venti giorni. Aspettiamo sulla sponda del fiume: le sorprese sono sempre dietro l'angolo, ma noi siamo abbastanza sicuri. Corvino ha scelto Bolatti, valutazione tra i nove e i dieci milioni, con un prestito onerosissimo come se fosse una comproprietà (vietata tra federazioni di due paesi diverse) e riscatto automatico. Bolatti potrebbe giungere, a sorpresa ma non troppo, tra qualche giorno a Firenze. Bolatti perché è un investimento alla Jovetic: giovane, sena grosse pretese di fare il titolare, con enormi margini di miglioramento.
BRIENZA: proposto anche al Bari per Sforzini e soldi, trattativa appena impostata. Dipende anche dall'eventuale arrivo di Cerci e/o Castillo in Puglia. Situazione in bilico, molto aperta.
BRITOS: malgrado le smentite, il Bologna vuole cederlo per fare cassa. Ma il Genoa ha preso Dainelli, adesso come si fa? Già, mister Baraldi, come si fa?
CACIA: la Reggina non è contenta, vorrebbe restituirlo al Lecce e trovare un'altra soluzione. Ma è una matassa abbastanza complicata.
CASTILLO: mentre scrivo, il Bari è convinto di portarlo a casa. Corvino è straconvinto di trattenerlo e di convincerlo. Straordinario braccio di ferro( a tre).
CELLINI: l'Albinoleffe chiede ottocentomila euro, malgrado sia in scadenza. Chiaro che a queste condizioni resterà a Bergamo.
CIGARINI: al momento non si muove, il Napoli vuole renderlo "mazzarriano", ma credo che i tempi saranno lunghi soprattutto se non dovesse giocare, oppure se dovesse giocare poco. Da qui a fine gennaio la strada è lunga, aspettiamo.
D'AGOSTINO: Pozzo parla di illazioni giornalistiche, il senso è questo. Ma Pozzo già due mesi fa aveva detto che i big non si sarebbero mossi, invece Felipe è andato alla Fiorentina. O no? Pozzo aggiunge che D'Agostino è contento di restare, io non ne sarei tanto convinto. Il Napoli ha fatto più di qualche sondaggio, ma per il momento si è fermato. Anche Lazio e Genoa si sono mosse con timida convinzione. Può darsi che D'Agostino resti, ma io oggi non punterei dieci euro. Aspetterei. Domanda a Pozzo: più che riferirsi alle illazioni giornalistiche, non sarebbe più logico fare il mea culpa anche per alcune strategie di mercato (trattenere i migliori chiedendo la luna) non proprio esemplari?
DATOLO: l'Olympiakos per il momento non gli garba. Capisco.
DEGANO: dalla periferia del Pergocrema (con tutto il rispetto) al ritorno tra i big, il Crotone l'ha acciuffato, storia delle ultime ore.
FREY: è inutile che il Manchester United vada in pressing, il fenomeno non si muove (almeno per ora) da Firenze.
GUARENTE: sedotto e quasi abbandonato dalla Fiorentina, non è escluso che resti a Bergamo. L'Atalanta ha sbagliato a chiedere la luna lo scorso, il signor Guarente ci ha messo il resto con un rendimento non da tramandare ai posteri.
IMMOBILE: piace a mezza B, nella lista c'è anche la Reggina che sceglierà il vice Bonazzoli tra Immobile, Destro e Sforzini (più difficile perché Nandone vuole essere sicuro del posto).
KOLAROV: lui vuole andare, l'Inter lo vuole prendere, la Lazio vuole monetizzare sapendo che a luglio sarebbe più difficile malgrado un contratto in scadenza nel 2012. Secondo voi come finirà?
KROLDRUP: quando sei in scadenza può succedere di tutto e di più. Ma mi sembra che il ragazzo non abbia voglia di abbandonare papà Prandelli e zio Corvino…
LANZAFAME: trovo paradossale, assurdo che la Juve – che lo aveva in casa – stia facendo una fatica enorme per riportarlo a Vinovo. Ma capisco anche le motivazioni del Parma, non ci si può comportare così. Ma alla fine si troverà un'intesa, spero.
LUCARELLI CRISTIANO: sembra quasi che sia il problema numero uno, ogni anno, del Livorno quando gioca a Livorno. Ma un pizzico, appena un pizzico, di rispetto non lo meriterebbe? Vedo che soffre, ha esultato dopo il gol come se fosse il primo in carriera. Mi dispiace molto, Cri…
LEDESMA: se ha davvero scelto l'Inter, vedrete che anche l'Inter lo sceglierà. Mourinho ha fatto capire che vuole un esterno e un centrocampo, gli identikit perfetti di Kolarov e Ledesma. Ma su quest'ultimo la situazione resta aperta.
MANCINI: chiede la luna per andare a Marsiglia. Con mezza luna si può fare…
MENEGAZZO: trattativa a rilento, in qualche occasione sul punto di saltare. Il Genoa non aspetterà in eterno, non a caso ha fatto qualche sondaggio per D'Agostino e Ledesma. Ma il Bordeaux preferisce davvero andare a un anno dalla scadenza con il rischio di guadagnare ancora meno soldi e senza la certezza del rinnovo?
PAOLUCCI: ha cinque squadre addosso (Bologna, Chievo, Catania, Juve e Livorno), il cuore direbbe Catania, ma al cuore ogni tanto si comanda. Può andar via soltanto in prestito secco. Domanda: ma perché a Siena gioca da attaccante esterno?
PELLICORI: dai disastri inglesi al possibile ritorno in Italia, precisamente a Mantova. Anche se il Cosenza, sotto sotto…
PINILLA: l'uomo del monte (Grosseto), il re Mida della Maremma. Lo cercano in tantissimi: dall'Udinese al Palermo, passando per Catania e Bari. Camilli chiede quattro milioni, ma poi chi sarebbe il sostituto del devastatore della difese avversarie?
SAVIO: mi piace, ha talento, gli manca visibilità. A Bologna può trovare il trampolino ideale per il salto di qualità.
SIMPLICIO: Zamparini gli ha quasi offerto un milione di euro per il rinnovo, lui nicchia. E se nicchia, evidentemente c'è qualcuno alle spalle. Chi? La Roma? Ci siamo, quasi…
VANTAGGIATO: ha scelto il Padova e non vorrebbe cambiare idea. Lo ho detto chiaro e tondo al Torino. E anche a Colantuono che, tornando, ha manifestato il desiderio di trattenerlo. Il Padova aspetta fiducioso, anche perché ha offerto 2 milioni e mezzo al Parma per la metà. Quando il Torino prenderà un esterno offensivo (Sestu?) il quadro sarà più chiaro e la situazione magari si sbloccherà.
VIGIANI: vuole la Reggina a tutti i costi, lo ha detto segretamente anche a Giacomo Tedesco che ha già raggiunto Lillo Foti and company. Magari lo accontenteranno, ma non è una trattativa semplicissima.
VOLPI: vorrebbe il Brescia, ma il Brescia insegue Iori, oltre ad aver catturato ormai Cordova e Budel. Oggi incontro tra l'Atalanta e la Reggina per un possibile scambio con Caserta: si può fare.
ZAPATER: se arrivasse Menegazzo al Genoa, potrebbe sganciarsi. Piace a mezza A e non solo, Juve compresa.