INVESTIMENTI VIOLA
Sia subito chiaro, qui si parla di mercato. Ed è solo ed esclusivamente in questa ottica che analizzeremo alcuni dei punti toccati ieri all’Hotel Villa Medici da Diego Della Valle. In molti si aspettavano che venisse fatta chiarezza anche in vista della prossima campagna trasferimenti. Invece la situazione appare ancora più nebulosa. Ovviamente non ci aspettavamo che il patron gigliato rispondesse al coraggioso cronista che gli ha chiesto di Cassano, ne’ che entrasse in particolari tecnici riguardanti la squadra viola. Ma alcune sue dichiarazioni rendono ancor più difficile fare delle previsioni in vista del mercato di gennaio. Fino a ieri avevamo un’idea abbastanza chiara su quelle che potevano essere le probabili operazioni –colpi a sorpresa a parte- del club gigliato nel cosiddetto mercato di riparazione: via –magari in prestito- Felipe e acquisto di un difensore polivalente (Mantovani?) per quanto riguarda il reparto arretrato, cessione di Zanetti –possibilmente al Parma in cambio di Dzemaili- ed eventualmente di Bolatti con l’acquisto di un giocatore di quantità per quanto riguarda il centrocampo e acquisto di un vice-Gilardino. Ovviamente queste supposizioni le facevamo dando per scontata la conferma di Corvino e per probabile quella di Mihajlovic. Ed ecco che appaiono i primi dubbi. Dopo l’asettica comunicazione del prolungamento del contratto del ds viola, da Della Valle ci aspettavamo un’investitura, diciamo, in grande stile.
E’ arrivata invece una difesa di carattere generale dell’operato del dirigente salentino, una difesa decisa ma non certo appassionata, chiamiamola d’ufficio. Silenzio assoluto, invece, sul momento della squadra, almeno fino a Natale. Anche qui non ci aspettavamo che Della Valle ci dicesse se il Panettone Mihajlovic lo avrebbe mangiato da allenatore della Fiorentina o meno, ma qualcosina in più dell’”adesso non siamo felici” forse si. Infine la considerazione più importante: il mercato si fa con i soldi. O con gli scambi, se si rientra in quell’ottica di “autofinanziamento” alla quale in passato la società viola ha fatto più volte riferimento. Niente di tutto ciò. Solo una frase che pesa come un macigno: "chiuderemo il 2010 con un passivo di 36 milioni di euro". Da qui si possono trarre varie conclusioni: 36 milioni è la cifra, che, grosso modo, ci risulta la società abbia speso nelle ultime due sessioni di mercato. Se poi essa corrisponda anche al passivo societario questo non ci è dato saperlo. Sta di fatto che questa somma è stata investita male e gli effetti si vedono sul campo. Come vi sarà posto rimedio? Punendo chi ha commesso alcuni errori? Concedendo a quest’ultimo un’ulteriore chance e soprattutto –magari mettendosi una mano sulla coscienza- un budget non faraonico ma perlomeno adeguato? O sarà lasciato tutto com’è? Come abbiamo detto in più occasioni, quello che viene detto ai media è secondario, l’importante è che chi tiene le redini della Fiorentina abbia le idee ben chiare. Ma per ora di aria di chiarezza se ne respira ben poca.