IL DUBBIO
Rileggiamo, anzi, riascoltiamo le dichiarazioni rilasciate da Pantaleo Corvino prima della partita col Bologna e quelle di poche ore fa, e non possiamo non cogliere, attraverso le sue parole, un cambiamento abbastanza brusco nel suo stato d'animo. Ovvio, nel mezzo c'è stato l'intervento di Andrea Della Valle, ma, ed è proprio qui che vogliamo arrivare, è possibile che il potente dirigente salentino sia rimasto spiazzato da quanto detto dal numero uno gigliato? Possibile, in altri termini, che non sapesse? Perché, se così fosse, troverebbero purtroppo conferma certe noste supposizioni -quelle relative ad un'organigramma societario che non è il massimo dell'efficienza- e, forse, dovremmo rivedere alcune critiche mosse nei confronti dello stesso Corvino. Non vogliamo addentrarci all'interno di un campo minato. Prendiamo semplicemente atto di una determinata situazione e, partendo da essa, analizziamo sotto un'altra ottica quelle che potrebbero essere le prossime mosse del ds viola. In particolare il significato della famosa missione sudamericana. Giustamente ci si augura che non vengano commessi errori come avvenuto nel caso dell'acquisto di Bolatti. E si confida nella fantasia di Corvino. Che però stavolta potrebbe davvero non bastare.
Perché, lo andiamo ripetendo da tempo, quello sudamericano è un mercato ormai estremamente caro. E non lo diciamo solo noi. Lo dicono dei grandi esperti come Eugenio Ascari e Sabatino Durante. Lo dicono i fatti, con il San Paolo che punta ad acquistare Diego Forlan ed il Santos che sta facendo sudare sette camicie al Milan per Ganso..Ci sta che Corvino vada Oltreoceano per chiudere una trattativa già avviata da tempo...Ma quando si ha a che fare con dinamiche del tutto particolari come quelle del mercato sudamericano occorre sempre essere preparati a tutto. A tenere duro ma anche ad allargare, seppur non di troppo, i cordoni della borsa. E tutto questo ci pare un po' stonare con il clima di austerity che ormai ufficialmente regna in casa viola. Chi dovrà stupirci, quindi, almeno stavolta, non è tanto Corvino quanto piuttosto chi dovrà fornirgli il budget per portare avanti determinate operazioni.