L'È TUTTO SBAGLIATO... PARTE II

19.04.2011 23:59 di  Marco Gori   vedi letture
L'È TUTTO SBAGLIATO... PARTE II
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Dopo quanto dichiarato da Pantaleo Corvino nel corso del consueto appuntamento del “Precetto Pasquale”, avremmo voglia di affrontare altre tematiche. Ma quando iniziamo un lavoro ci piace portarlo a termine, e forse di certi argomenti è meglio parlarne a mente fredda. Continuiamo quindi ad analizzare, sempre in prospettiva futura, quello che c’è da salvare della squadra di quest’anno, passando al centrocampo. Si tratta di un lavoro assai arduo, perché, se si va a guardare la rosa della Fiorentina sul sito ufficiale del club viola, notiamo come alla voce “centrocampisti” vi siano ben otto elementi, nonostante gli interpreti di questo ruolo in senso stretto, a nostro avviso, siano soltanto tre, ovvero Marco Donadel, Gaetano D’Agostino e Riccardo Montolivo. Iniziamo da questi tre:

La situazione di Marco Donadel è oramai arcinota; ci limitiamo in questo caso a far presente come colui che da anni viene considerato un gregario, per l’ennesima volta risulti essere uno dei giocatori ad aver collezionato il maggior numero di presenze. Con l’arrivo di Behrami ed il passaggio al centrocampo a tre, il 27enne di Conegliano pare essersi un po’ eclissato, ma per gran parte del campionato è risultato un elemento tatticamente indispensabile. Lo rimpiangeremo.
Gaetano D’Agostino è arrivato dall’Udinese, un anno dopo che il club friulano non aveva ceduto alle lusinghe di Juventus e Real Madrid. E se i bianconeri ti svendono un giocatore del genere, vuol dire che qualcosa sotto c’è. Tanto integro il 28enne palermitano, quando è arrivato a Firenze, in effetti non lo era, ma ormai da un paio di mesi ci risulta essere tornato al top della forma fisica. Eppure, nonostante una classifica a cui la Fiorentina non ha niente da chiedere, e, soprattutto, in vista di una possibile partenza di Riccardo Montolivo, Mihajlovic non si sbilancia su un suo possibile impiego in questo finale di stagione. Vittima della solita improvvisazione.
Di Riccardo Montolivo potremmo stare a parlare ore e ore. Anche di lui si è scritto e riscritto. E si continuerà a parlare e scrivere ancora per diverse settimane. Fino a quando arriverà il momento in cui si capirà una volta per tutte se la società deciderà di dare un segnale forte o se si arriverà a quella che al momento ci pare la soluzione più probabile, ovvero il ritorno verso la propria regione di nascita o verso il Paese da cui invece proviene sua madre. Qui teniamo a sottolineare come dopo un inizio di stagione caratterizzato da una situazione fisica precaria, un tam tam di voci di ogni genere iniziato già durante il mondiale sudafricano e alcuni episodi deprecabili che lo hanno visto vittima fuori dal campo, abbia preso in mano le redini di questa squadra moribonda. Trovare un buon centrocampista non sarà difficile, perdere un altro capitano è qualcosa che fa riflettere.

Non è un centrocampista, ma si è adattato in maniera egregia a questo ruolo, Mario Alberto Santana. Se la Fiorentina non si trova nella stessa situazione della Sampdoria lo dobbiamo in gran parte anche a lui. Grazie di tutto e buona fortuna, ovunque tu vada.
Anche Valon Behrami si è adattato alla perfezione ad un ruolo non esattamente suo. Aspettiamo la prossima stagione prima di dare giudizi definitivi, ma per ora è indubbiamente il miglior acquisto della stagione 2010/2012. Che il Signore lo conservi in salute e soprattutto che a Corvino non vengano in mente strane idee...
Vedere Juan Manuel Vargas schierato da esterno di centrocampo ci pare un’offesa alle regole più elementari del calcio. La classe e i mezzi fisici di cui è in possesso hanno in parte nascosto questo aspetto, peccato che li abbia messi in mostra solo in alcune gare. Conseguenza forse inevitabile di un divorzio mancato. Un anno fa per lui chiedevano 28 milioni. Chissà quanto varrà oggi. Chi troppo vuole..
Su Marco Marchionni non sappiamo effettivamente che dire. Dopo un inizio più che positivo, ormai quasi due anni fa, è andato lentamente calando. Ci è difficile dire se abbia patito la partenza di Prandelli, l’avazare degli anni o la troppa abbondanza di esterni. Oggetto misterioso.
Tanto ci sarebbe invece da dire su Alessio Cerci. Qui ci limitiamo a sostenere che il suo acquisto rappresenta un esempio di come non si dovrebbe fare mercato. Direttore, per favore, ci risparmi un’altro flop di questo genere. Non è da lei..