I DUBBI DI SINISA

17.08.2010 13:30 di  Marco Gori   vedi letture
I DUBBI DI SINISA
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Salvio, Misimovic, Dos Santos, Afellay, Cerci, Ferdinand, Lucarelli, Zarate, Mantovani: questi alcuni dei nomi accostati alla Fiorentina nelle ultime ore riguardo alle possibili operazioni di mercato che potrebbero andare in porto in questi ultimi giorni della campagna trasferimenti. Impossibile che arrivino tutti, difficilissimo che ne arrivi uno per ruolo, visto che, come hanno tra l'altro sottolineato alcuni quotidiani, il tetto ingaggi della Fiorentina è già stato ampiamente sforato e le cessioni che il club viola potrebbe effettuare non cambierebbero di molto la situazione. Diviene a questo punto inevitabile porci un quesito: Sinisa Mihajlovic avrà gia ben in mente i ruoli in cui la sua squadra dovrà essere rinforzata? Oppure l'amichevole di Valencia potrebbe rappresentare davvero un banco di prova decisivo per il gruppo viola? Il tecnico serbo non si è finora dimostrato particolarmente esigente in tema di acquisti. Ma i rimbrotti a Babacar potrebbero non rappresentare un semplice temporale estivo. Con tutto il rispetto per le qualità di Seferovic e dello stesso Babacar, Mihajlovic eredita da Cesare Prandelli il problema del vice-Gilardino. Così come quello dell'esterno difensivo. In molti, dopo l'infortunio di Jovetic e le dichiarazioni di Andrea Della Valle, puntavano sull'acquisto di un esterno offensivo.

E invece si continua a parlare di trequartisti, di punte e di difensori. Che sia solo un caso? La Fiorentina vista fino ad oggi ci è parsa una squadra abbastanza equilibrata. Ma, a parte la gara col Tottenham, è stata sempre impegnata contro avversari di categorie inferiori. Infortuni a parte, il gruppo è rimasto grosso modo quello della passata stagione. E a un grande conoscitore di calcio qual'è Sinisa Mihajlovic non saranno sicuramente sfuggite certe amnesie difensive e certi problemi in fase realizzativa che hanno caratterizzato l'ultimo campionato dei viola. Il tecnico serbo ha lavorato molto sulle palle inattive, sulle conclusioni a rete e, soprattutto, pare aver ritrovato un Gilardino in grande spolvero. Ma forse tutto questo potrebbe non bastargli.