GILARDINO, Ancora mugugni
Filippo Inzaghi più Kaká e Seedorf tirati a lucido saranno l’antidoto all’Arsenal, nonché il rimedio al problema del gol manifestatosi nell’ultimo mese. Lo 0-0 di Londra ha confermato le difficoltà attuali di costruzione e realizzazione: soltanto 4 reti nelle ultime 6 partite, di cui una su rigore (Pirlo col Parma). Galliani ha annotato: «Davanti abbiamo fatto poco. Noi vorremmo sempre coniugare risultati e bel gioco. Stavolta abbiamo ottenuto il risultato, per il bel gioco ci stiamo attrezzando». Ancelotti ha riconosciuto: «Bene in difesa, un po’ meno bene nello sviluppo della manovra. Ma nel ritorno il Milan sarà diverso, perché migliorerà la condizione di chi è rientrato da poco e dà qualità alla squadra: Seedorf, Kaká, Pato...». E poi ci sarà Inzaghi.
IL RISOLUTORE
Inzaghi è il capocannoniere rossonero dell’attuale Champions (4 gol), il primatista storico delle competizioni Uefa (63), l’eroe dei due mondi (Atene e Yokohama), nonché il giocatore che nelle passate edizioni ha risolto situazione scabrose: dalla rete all’Ajax nel 2003 alle doppiette contro Bayern e Lione nel 2006; dai 2 gol contro la Stella Rossa nel preliminari della scorsa stagione ai 2 nella finale col Liverpool, passando per quello a Monaco nei quarti. E’ un bomber specializzato: nessuno dubita che il 4 marzo, a San Siro, giocherà lui.
IL MISTICO
«Ci vorrà tutto l’apporto del nostro pubblico, 80 mila persone che si spingano alla vittoria». Kaká chiede di ricreare l’ambiente mistico di Milan-Manchester, la «partita perfetta»: verrà accontentato. Nel frattempo, spingerà al massimo per recuperare la brillantezza perduta a causa della tendinite al ginocchio.E’ fermo al gol contro il Napoli del 13 gennaio. «Lo 0-0 di Londra non è male, però noi possiamo fare di più. Avremmo voluto vincere e forse ci saremmo riusciti con maggiore aggressività». L’anno scorso Kaká portò il Milan ai quarti grazie alla prodezza contro il Celtic nei supplementari. Gradite le repliche.
L’OTTIMISTA
Gli impacci del Milan derivano dagli acciacchi dei suoi numeri 10. A Londra s’è aggiunta pure la serata storta del terzo numero 10 rossonero: Pirlo. Inevitabile il deficit creativo. Succede da un po’: da quando Kaká ha a che fare con l’infiammazione e Seedorf con i dolori alla caviglia. «Diversi giocatori avevano problemi, me compreso - ha detto l’olandese - Ma questa non è una scusa, intendo solo spiegare che faremo molto di più a San Siro. Abbiamo fiducia in noi».
IL DISILLUSO
«Ritengo che Alberto resterà al Milan per tanto tempo», sostiene Giovanni Bia, procuratore della scuderia Bonetto. Forse non ne è così convinto il soggetto in questione. Gilardino era sicuro di giocare a Londra, invece Ancelotti gli ha preferito il Pato reduce da infortunio. Non è la prima volta: era accaduto anche col Napoli (quella volta la sorpresa fu Ronaldo). Gilardino s’è rassegnato a una fiducia a intermittenza: a giugno tirerà le conclusioni.