GALLIANI, Gilardino? Neanche per 24 milioni!
Gli è arrivato un sms anche da Inzaghi: solidarietà nazionale, dopo le celebrazioni del trio brasiliano delle meraviglie. E Berlusconi gli ha mandato i complimenti attraverso Galliani, dopo le considerazioni del figlio Piersilvio, secondo il quale lui, centravanti da 24 milioni di euro, al Milan ha dato meno di quanto ci si aspettasse. Lui, Alberto Gilardino, ieri ha impiegato meno di 10 minuti per prendersi la rivincita.Termine che non userà mai - è troppo misurato e rispettoso - ma aderente alla realtà: lo sport è fatto di rivincite. E Gilardino aveva vissuto come una sconfitta l’esclusione contro il Napoli, seguita dall’utilizzo a Catania in Coppa Italia (considerata «un fastidio» da Ancelotti). Non fosse stato così, il suo procuratore Giuseppe Bonetto giovedì non sarebbe andato in via Turati per affrontare la questione. Otto minuti - quelli trascorsi dalla sostituzione di Ronaldo al destro da tre punti - per ribadire a tutti che lui c’è. Ottava rete stagionale, e stavolta nessuno può affermare che Gilardino segna soltanto gol inutili.
PIU’ «BASTARDO»
Morfeogli consigliò di essere «più bastardo»: l’esultanza stavolta è stata rabbiosa, lo spogliarello gli è costato l’ammonizione. Gilardino non timbrava dal 25 novembre, giorno dell’ultimo successo in trasferta (a Cagliari). E’ il secondo bomber rossonero dietro Kaká, contro l’Udinese vanta 11 presenze, altrettanti gol: i numeri continuano a essere con lui. Alla faccia dei brasiliani.
IO PARLO SUL CAMPO
«E’ stata davvero una grande emozione, soprattutto dopo la settimana che ho passato, perché sono un ragazzo che vive di emozioni e certe cose mi fanno un po’ male.E’ normale: quando non si gioca, non si può essere contenti. Ditemi chi non vorrebbe essere sempre titolare. Io mi sono preparato bene fisicamente e mentalmente,anche se sapevo che non avrei giocato dall’inizio. Ronaldo, Pato e Kaká sono tre attaccanti fenomenali e non mi è dispiaciuto che si sia parlato tanto di loro: giusto esaltarli dopo il 5-2 al Napoli.Vero, il mio agente è andato in sede, ma per una chiacchierata. Ho un contratto fino al 2011: vorrei rispettarlo; mi piacerebbe restare a lungo nel Milan.No, nessun colloquio con Ancelotti, non ce n’era bisogno. So che ha grande stima di me, ed è un sentimento reciproco. Le parole di Piersilvio Berlusconi? Penso si riferisse al fatto che nel Parma vedeva un altro Gilardino, anche per il diverso sistema di gioco.Però - lo garantisco - io ho sempre dato il massimo. Certo, posso dare ancora di più. E’ stato un gol importante, perché mi tira su il morale, ma non il più importante: fra quelli ci metto la rete al Manchester o la doppietta alla Fiorentina l’anno scorso. Non so se farà cambiare idea a Donadoni:so solo che voglio andare agli Europei e da qui a giugno lavorerò per farmi trovare sempre pronto. Io rispondo così: sul campo».
MEGLIO DI PATO
«Non è importante la quantità, ma la qualità», sostiene Ancelotti. «E stavolta Gilardino in 8 minuti ha fatto di più di Ronaldo e Pato in 90. E’ stato molto bravo ad aspettare il suo momento, ha dimostrato carattere. Non è mai stato accantonato,è solo aumentata la concorrenza e lui l’ha gestita molto bene: nel momento in cui c’è stato bisogno, s’è rivelato decisivo. Ha sofferto in modo positivo l’arrivo di Pato e il ritorno di Ronaldo.Però la fiducia nei suoi confronti non è diminuita, né è diminuita la sua importanza. È un luogo comune quello secondo cui Alberto tende a deprimersi. Lui sa perfettamente che una grande squadra ha bisogno di grandi attaccanti: lui lo è.Avrà il suo spazio, questo gol lo aiuterà».
HO CAMBIATO IDEA
«Gilardino è sempre stato importante, e mai abbiamo pensato di cederlo o di scambiarlo con qualcuno», giura Galliani. «Col suo procuratore siamo d’accordo che ci riparleremo tra 2-3 mesi, ma solo per ribadire la fiducia assoluta nel ragazzo.Sì,ho cambiato idea: non sono più disposto a vendere Alberto nemmeno se qualcuno si presentasse con 24 milioni di euro».