COLPI MANCATI PARTE II: L'ATTACCANTE
L’altro giorno ci abbiamo scherzato. Oggi siamo un po’ più seri. E non perché parliamo all’indomani di un pareggio anziché di una vittoria. Semplicemente perché ci fanno un po’ sorridere certi botta e risposta sull’astinenza della Fiorentina nelle gare in trasferta. “In casa abbiamo un rendimento da Champions, in trasferta da zona retrocessione” ha sentenziato Sinisa Mihajlovic ai microfoni della RAI. Ci permettiamo di dissentire. Lasciando da parte il rocambolesco 3-2 col Brescia ed il deludente pareggio con il Lecce, notiamo una lunga serie di 1-0 casalinghi, con squadre come Chievo, Cesena, Cagliari e Genoa. Per farla breve, questa è una squadra che segna poco. E’ vero che con gli 1-0 De Sisti a Firenze ha rischiato di vincere il terzo scudetto, ma erano altri tempi. Nel calcio di oggi se segni poco vai poco lontano: può andarti bene –e non sempre- in casa, ma è veramente difficile fare bottino pieno lontano dalle mura amiche. Adrian Mutu ha dato ieri dei segnali confortanti.
E abbiamo detto più volte che sul mercato era difficile reperire attaccanti con la sua capacità realizzativa. Ma, a parte che parliamo del Mutu dei tempi migliori –e potrebbe volerci del tempo per rivedere quel giocatore, ammesso che ciò si verifichi-, col cambio di modulo un attaccante in più forse ci voleva a prescindere. Nessun rimpianto quindi per l’affare Barreto saltato all’ultimo minuto. Anche se non è bello parlare degli assenti, soprattutto se infortunati. Però non possiamo non osservare come nell'ultima giornata di campionato siano andati a segno Matri, Di Natale, Floro Flores, Caracciolo e, proprio contro i viola, Amauri. Tutti giocatori accostati alla Fiorentina durante la sessione invernale della campagna trasferimenti. Forse solo uno di essi -o al massimo due- è stato veramente nel mirino del club gigliato. E questo aumenta ancora di più i nostri rimpianti. Anche se, tornando alla gara di ieri, dove Amauri, oltre a segnare, ha fornito una grande prestazione, possiamo parlare di rimpianto a metà. D’accordo, fuori discussione uno scambio alla pari tra l’Italo-Brasiliano e Gilardino; ma forse in molti, ripensandoci, oggi storceranno un po’ meno la bocca pensando all'ex rosanero come parziale contropartita tecnica da parte della Juventus per arrivare al bomber biellese. E probabilmente lo faranno ancora di meno se e quando il tormentone si ripresenterà a fine stagione. Solo che allora le valutazioni dei due giocatori potrebbero non essere più così diverse.