ATTENTI ALL'EX
Tranquilli, non stiamo soffrendo le conseguenze dei primi caldi, lo sappiamo benissimo che la gara col Bologna si disputerà alla penultima giornata. E, tra l’altro, in questa sede si parla solo di sfuggita di calcio giocato. Ma i movimenti che stanno avvenendo attorno ad Alberto Malesani potrebbero, e sottolineiamo l’uso del condizionale, interessare anche la Fiorentina. Molti club di fascia medio-alta –almeno dal punto di vista del bacino di utenza e delle potenzialità finanziarie- paiono infatti destinati a cambiare guida tecnica. Tra gli allenatori più ambiti c’è ovviamente l’ex tecnico viola, che sembra molto ma molto vicino ad un accordo con la Sampdoria, accordo che potrebbe andare in porto anche in caso di retrocessione dei blucerchiati, che rinuncerebbero così alle proprie mire su Gian Piero Gasperini. Voci di corridoio parlano di un rinnovato gradimento da parte della Fiorentina proprio per quest'ultimo, così come per l'ex tecnico dei Liguri, Domenico Di Carlo. Come ha sottolineato stamani La Repubblica, per i Della Valle vale la legge che i contratti devono essere rispettati, e, in ogni caso, non rientra nella politica degli imprenditori di Casette D’Ete tenere a libro paga un allenatore che non guida più la squadra. Ma, ci chiediamo, cosa accadrebbe se per Mihajlovic si prospettassero altre possibilità? Anche in questo caso siamo a livello di voci, ma pare che la Lazio gradirebbe non poco un approdo sulla propria panchina del suo ex giocatore. Ora, posto che l’ipotesi più probabile per la guida tecnica della Fiorentina edizione 2011/2012 resta la conferma dell’allenatore serbo, come del resto ribadito da più esponenti del club gigliato, e che Andrea Della Valle, dopo la gara col Milan, non ha voluto ammettere la mancanza di gioco da parte dei viola, nella stessa occasione, l’azionista di riferimento della Fiorentina ha dichiarato che molte squadre del nostro campionato partite con grandi ambizioni stanno deludendo. Ma come si stanno muovendo queste squadre per ovviare a tale fallimento? Nella maniera più logica, ovvero cambiando allenatore e/o direttore sportivo. Ora, pare assodato che i mali della Fiorentina “vengano da lontano”, come disse tempo fa Emiliano Mondonico, e che quindi i principali responsabili dell’anonima stagione viola siano i giocatori.
Ma anche Mihajlovic non ci pare esente da colpe. Abbiamo iniziato parlando di Malesani: non ci pare che il tecnico veneto si sia trovato tra le mani un gruppo più facile da gestire di quello gigliato. E soprattutto parliamo di una rosa, quella rossoblu, di caratura tecnica decisamente inferiore a quella gigliata. Eppure, senza le penalizzazioni da parte della CO VI SOC, il Bologna ora sarebbe davanti alla Fiorentina nella classifica del massimo campionato. Non ce ne voglia Mihajlovic, anche perché gli stiamo prospettando un futuro in una piazza di tutto rispetto. Ma soprattutto perché è nostra ferma opinione che il cambiare non deve essere per forza la conseguenza di un fallimento. Lo stesso Malesani, che ora mezza Serie A vorrebbe, ha dovuto tribolare assai prima di riaffermarsi come uno dei migliori tecnici italiani. Ma soprattutto pensiamo che nel calcio funzioni un po’ come a scuola: quando un compito di matematica non torna, la cosa migliore è stracciare tutto e ricominciare da capo. Anche se così, forse, si perde qualche formula che avevamo azzeccato.