VATICANO, parte il Mondiale dei Sacerdoti
Fonte: Gazzetta.it
Avanza uno strano sacerdote con tanto di scarpini e muta, quello che si siede in panchina ha l'aria di un seminarista e a bordo campo c'è pure un confessore, non si sa mai, dovesse scapparci la parolaccia o il gesto violento. Sarà uno strano campionato la Clericus Cup, riservato a sacerdoti e seminaristi di tutto il mondo (sono oltre 50 le nazioni rappresentate). Per presentarlo, oggi a Roma, si è scomodato nientemeno che il presidente del Coni Petrucci (ha studiato dai salesiani).
Una conferenza stampa all'insegna del sorriso e della serenità, illuminata, è il caso di dirlo, da don Antonio Mazzi, da un carismatico monsignor Carlo Mazza (sette Olimpiadi come cappellano degli azzurri, "più di Petrucci" sorride lui) e dal serafico presidente del Centro sportivo italiano, Edio Costantini, in veste di organizzatore. La palma del più spregiudicamente sportivo, però, se l'è accaparrata don Claudio Paganini, ufficialmente consulente ecclesiastico del Csi, ma anche sacerdote bresciano che ha avuto come parrocchiani gente come Pirlo, Bonazzoli e il mitico "sor" Mazzone.
Ben calato nella parte, don Paganini ha rassicurato l'uditorio: "Ho chiesto al Csi di rinunciare alla suore pon-pon e alle scommesse, ma non garantisco che, confondendo liturgie diverse, qualcuno si presenti sugli spalti con l'incenso pensando di usare dei fumogeni". Il presidente del Coni Petrucci, a quel punto, si è sentito in dovere di pregare i partecipanti: "Per favore rispettate gli arbitri", di questi tempi una raccomandazione in più non fa male. Ma la Clericus Cup, pur con le premesse di richiamo ai valori cristiani dell'amore, della fraternità e del rispetto, è un campionato a tutti gli effetti: 16 squadre divise in due gironi all'italiana, con partite di andata e ritorno che dureranno fino a giugno, quando verrà disputata la finalissima allo Stadio dei Marmi.
E come ogni torneo che si rispetti, ci sono le squadre favorite, quelle che potrebbero costituire la sorpresa e quelle che, almeno sulla carta, sono destinate a recitare il ruolo di comparse. Si comincia sabato 24 febbraio sul campo del Pontificio Oratorio di San Pietro, complesso sportivo del Vaticano, Mater Ecclesiae-Gregoriana la gara d'apertura, uno confronto tutto latinoamericano. La prima formazione, infatti, è composta in prevalenza da preti e seminaristi messicani, con il contributo di un camerunese M'Moo Salomon (classe 1985). La Gregoriana invece, è la versione in abito talare del Brasile con un napoletano, Michele Brescia, a fare da oriundo.
Poteva mancare un derby? Certo che no: se lo giocheranno il Pontificio Collegio Urbano e la Pontificia Università Lateranense. E se il segretario di Stato Cardinale Bertone, che è la vera "mente" del torneo, tifosissimo juventino, si asterrà dal prendere parte, è noto che il Cardinale Camillo Ruini, vicario di Sua Santità, tifa apertamente per la squadra del Vicariato di Roma. Detto che il più vecchio partecipante è un sacerdote basco di 54 anni, Yarza Inaki, da segnalare che nella Redemptoris Mater gioca un vero calciatore: il seminarista Davide Tisato, classe 1984, giocatore di Promozione e che fa fatto dei provini con il Chievo. I favoriti? I francesi del Pontificio Seminario Gallico, che non vedono l'ora di lavare l'onta del Mondiale. La raccomandazione di don Mazza è d'obbligo: "Niente testate per l'amore di Dio"