PREMIER LEAGUE, Debiti per oltre 3,5 miliardi
Nonostante un'impressionante montagna di debiti, quantificata dagli analisti della City in oltre 3,5 miliardi di euro, il calcio inglese fatica a contenere i costi, come dimostra il monte ingaggi complessivo, cresciuto nell'ultimo anno del 12%. Una situazione economica sempre più preoccupante, denuncia Lord Triesman, presidente della federcalcio inglese, che invita il governo britannico a disporre nuove norme per regolamentare il mondo del calcio. Condividendo le preoccupazioni di Sepp Blatter, Lord Triesman punta l'indice anche contro lo sbarco in Premiership di numerosi proprietari stranieri, che stanno sì sostenendo investimenti enormi ma contribuiscono nel contempo alla crescita - secondo alcuni incontrollata - di costi ed esposizioni debitorie.
Tra i club finanziariamente più a rischio - scrive il Times - c'è il West Ham allenato da Gianfranco Zola, pesantemente colpito dalla crisi finanziaria che ha investito il suo proprietario, l'islandese Bjorgolfur Gudmundsson. "I presidenti frazionano i debiti e li mescolano assieme. Non è solo una questione di sostenibilità economica, ma anche di trasparenza" - l'accusa di Lord Triesman. Timori non condivisi da Richard Scudamore, direttore generale della Premier League, che sottolinea come proprio la dinamicità del mercato inglese sia alla base del successo internazionale della Premiership. "Le condizioni economiche attuali dei 92 club professionistici sono identiche a quelle di 12 mesi fa - la replica di Scudamore -. Sono tutti brand di successo, i debiti fanno parte della governance di ogni azienda".