PORTIERI, A Pistoia vietato il rinvio con i piedi
Il pomo della discordia è una regola che riguarda i bambini classe’96 e’97 delle squadre giovanili di Pistoia e provincia. Sembra poco ma non lo è. La commissione tecnica provinciale ha sfruttato la facoltà di modificare una regola nazionale per scopi sperimentali. Una decisione legittima, ma contestata da molti. I portieri di dieci e undici anni non potranno più effettuare il rinvio lungo dal fondo con i piedi. Sono ammessi solo i lanci con le mani e l’unico modo per rinviare con i piedi è mettere il pallone a terra e giocarlo.
L’iniziativa, spiega il responsabile delle attività di base di Pistoia Marco Telvia, ha soprattutto uno scopo: «Far giocare di più tutti i bambini. Molti portieri con il rinvio lungo scavalcano il centrocampo per cercare l’attaccante. Ma così i ragazzi non imparano a sviluppare un gioco e alcuni di loro toccano troppi pochi palloni». Di tutt’altro parere Corsini della società pistoiese Gs Avanguardia, che in un’appassionata lettera accusa la commissione di «calare dall’alto» le regole e di svantaggiare i portieri meno dotati, a favore dei «grandi vivai super-selettivi che già a dieci anni scartano i meno talentuosi e a scapito di quelli che invece accolgono tutti».
Raggiunto al telefono, Corsini ci dice che «va bene sperimentare, si discute di tutto, ma certe decisioni vanno prese tutti insieme e non si possono comunicare all’ultimo momento». Ribatte Telvia: «La commissione non rappresenta tutti, è vero, ma le decisioni si prendono a maggioranza, non per forza all’unanimità.
La polemica sui tempi? Non è colpa nostra se il regolamento nazionale ci è arrivato da Roma solo ai primi di settembre. Abbiamo modificato la regola il prima possibile». Il dirigente provinciale, poi, rilancia: «Se l’esperimento di quest’anno avrà successo estenderemo la regola anche ai classe’98 e’99, in modo che si abituino da subito a giocare il pallone». Quanto all’accusa di sfavorire i portierini meno dotati, questa è la risposta: «La priorità è quella di far giocare tutti i bambini senza estraniare nessuno dal gioco, come spesso accade ora».
Ma c’è chi considera inutile questa polemica, ed è Gian Matteo Mareggini, l’esperto portiere della Pistoiese, ex Livorno e Fiorentina, che parte da un presupposto: «A dieci-undici anni è impossibile che un portiere riesca a calciare il pallone oltre il centrocampo. Al massimo lo può far arrivare fino alla propria trequarti». Dunque, un cambiamento fine a se stesso che lascia il tempo che trova. Mareggini comunque non boccia del tutto la proposta: «Non mi sembra che danneggi il ruolo del portiere, è una cosa da provare. Forse l’esperimento parte dai più piccoli perché su di loro non provoca traumi, visto che il problema del lancio lungo a superare i centrocampisti non sussiste, e se avrà successo verrà esteso anche ai professionisti».
È solo una supposizione, certo, ma non così assurda: già l’anno scorso questo esperimento venne fatto durante un torneo di professionisti a Montecatini e, a giudizio di Telvia, le cose andarono anche piuttosto bene. Il calcio si evolve continuamente e Pistoia potrebbe essere l’anticipatrice di un cambiamento che, in un futuro non troppo lontano, potrebbe coinvolgere tutto il mondo del pallone.