MANCHESTER, Ronaldo paperone, Rooney scialacqua
Il credit crunch non sembra aver minimamente colpito il Manchester United, almeno a giudicare dalle due storie che arrivano da quella parte dell’isola, con Cristiano Ronaldo prontissimo a mettere la firma sull’ennesimo aumento contrattuale che lo trasformerà nel giocatore più pagato della storia della Premier League, e Wayne Rooney che butta 65.000 sterline (più di 82.000 euro) al casinò in appena due ore, per festeggiare la vittoria dell’Inghilterra in Bielorussia. Per contro, a Londra c’è un Roman Abramovich in vena di tagli, visto che ha licenziato ben 15 degli osservatori che il Chelsea aveva sparsi in giro per il mondo e che per il loro lavoro si portavano a casa oltre 100.000 sterline (126.000 euro) l’anno.
Ma andiamo con ordine. Come detto, su tutti i giornali inglesi campeggia oggi la notizia del prossimo ritocco verso l’alto dell’accordo che lega Cristiano Ronaldo allo United fino al 2012 e che passerà così dalle attuali 120.000 sterline settimanali (oltre 151.000 euro) a 150.000 sterline (quasi 190.000 euro). Un esborso considerevole ma necessario, per evitare che la prossima estate il portoghese decida di ricorrere alla clausola 17 della Fifa (quella che permette a un giocatore di svincolarsi unilateralmente) e di trasferirsi così al Real Madrid per 12 milioni di sterline (15 milioni di euro). Come scrive fra gli altri anche il “News of the World”, la trattativa con Ronaldo si aprirà alla fine della stagione, per volere dello stesso Sir Alex Ferguson che, però, dalle colonne del “Sunday Star”, ha escluso decisamente che Ronaldo (o qualcun altro dei suoi) possa mai far ricorso alla sopracitata clausola per andarsene.
E mentre l’attaccante portoghese conta i soldi, il compagno di squadra Rooney li butta dalla finestra.
O meglio, alla roulette e al blackjack di un casinò di Manchester dove, a colpi di 500 sterline a giocata (630 euro), ne ha sperperate 65.000, smettendo di perdere solo perché ad un certo punto (erano le 6 del mattino) il locale ha chiuso. Stando al “Sunday Mirror”, l’episodio sarebbe avvenuto la sera stessa della squillante vittoria della Nazionale in Bielorussia (il 15 ottobre scorso). Proprio mentre gli schermi tv stavano rimandando le immagini della partita (nella quale Rooney segnò due gol), verso le 4 del mattino il bomber avrebbe fatto il suo ingresso al casinò, proveniente direttamente dall’aeroporto di Manchester (e da Minsk), accolto da pacche sulle spalle e strette di mano da parte dei tifosi. “Si è seduto al tavolo da gioco e ha cominciato subito a puntare forte – ha raccontato un anonimo testimone al tabloid – e aveva il sorriso di uno che pensa “questa sera è la mia sera e niente mi può andare male”. Ma presto si è visto che non era così e alle 6, quando ha lasciato il casinò, aveva una faccia da funerale”. Forse perché Rooney non sapeva come raccontarlo alla moglie Coleen che, a detta del domenicale, quella sera era impegnata nella registrazione del suo show televisivo a Londra, e magari sperava di glissare sull’intera faccenda, ma la sparata del giornale lo costringerà ora a dare delle spiegazioni alla donna, che già in passato non aveva visto di buon occhio la sua passione per il gioco d’azzardo.