BOBO VIERI, La rinascita secondo Gene Gnocchi
Credo che il segreto della rinascita di Bobo Vieri sia il ritorno alla semplicità, alle piccole cose della vita. Bobo Vieri, com'è stao scritto, per andare all'allenamento prende il treno Prato-Firenze, paga lui il biglietto in seconda classe e durante il viaggio chiede a tutti i passeggeri cosa voglia dire "hinauslehnen verboten", la scritta che si legge attaccata ai finestrini.
Poi si siede, tira fuori l'edizione del libro "Cuore" di De Amicis illustrata da Nwankwo Kanu e, se per caso alla stazione di Calenzano sale un'anziana, lui subito le cede il posto e fa tutto il viaggio appollaiato sul borsone della Fiorentina nel corridoio, lasciandosi calpestare dal carrello delle vivande che passa incessantemente da Prato a Firenze, senza nemmeno un moto di stizza all'inserviente che continua ad urlare: "Gaaaaazzose, caaaaaafè caldo, paaaaanini e cornettiiiii!".
Per non parlare poi della vita monacale che conduce a Prato, sempre in casa con Melissa Satta, vegliati dalla mamma di lui: accanto al caminetto, trascorrono queste lente giornate d'inverno guardando interminabili puntate di "Sentieri" fino a ritrovarsi addormentati l'uno nelle braccia dell'altra, sotto la coperta di lana fatta dalla nonna, mentre la televisione ancora accesa manda la puntata di Rai Futura sulle equazioni algebriche secondo il teorema di Van Propp rielaborato dal figlio di questi in una notte di luna piena i cui si accorse che la parentesi graffa si usa solo quando l'ipotenusa costruita sul cateto cade su un corpo immerso in un liquido.