BOBO VIERI, L'Amarcord del gol
Curioso che il primo gol ufficiale di Vieri in viola sia stato segnato contro l’Atalanta: lo scorso anno fu il presidente Ruggeri a dare una mano a Bobo in un momento difficilissimo della carriera. Un contratto al minimo sindacale, soprattutto la forza di sentirsi vivo e vitale, in ritiro come in campo.
La saggezza di Colantuono e di un gruppo sano completò il recupero, Vieri tornò in campo gradualmente provando pure la soddisfazione di tornare a segnare. Non più girovago: ha scelto l’amata Toscana per sentirsi nuovamente giocatore vero. Un assist illuminante di Liverani, ieri, lui, in mezzo all’area, ha colpito senza sbagliare, posizionando la palla sotto la traversa. Come ai bei tempi, dall’esordio da ragazzino con il Toro, al gol nella finale di Coppa delle Coppe, la maglia della Lazio addosso. Cragnotti lo cedette all’Inter per 90 miliardi di lire: fu (quasi involontariamente) la cessione che propiziò lo scudetto biancoceleste. Con quei soldi arrivarono a Roma Veron e Simeone, i signori di quel titolo. Anni all’Inter segnando ma senza vincere. Poi lo smacco, il passaggio al Milan, con la curva nerazzurra a dipingerlo come un traditore.
Gli infortuni a catena, poi la decisione di continuare, nonostante qualche brutto pensiero. Non c’era posto per i locali notturni, per gli investimenti da ex-calciatore: Bobo ha scelto di soffrire ancora. «Non ho mai fatto lachioccia a nessuno, non vedo perchè lo devo fare, io mi devo allenare, devo stare bene per giocare, e quando avrò l’occasione dovrò farmi trovare pronto - ha spiegato Bobone a fine partita - sono 60 giorni che mi alleno non da solo, ma quasi ho fatto una preparazione importante, oggi il gol ci voleva. Non ho mai corso così tanto. Ora sto bene, erano due anni che non facevo la preparazione, ora ho solo bisogno di giocare con continuità, partita dopo partita, poi deciderà l’allenatore se farmi giocare. Non ho mai fatto attenzione ai critici, da 15 anni, vado avanti per la mia squadra - aggiunge - i gol arriveranno, sono tranquillo. Sono felice, ho 34 anni, dopo due operazioni ho ripreso a giocare, sto bene, sono a disposizione ancora, ho voglia di giocare e fare gol. Non manco mai a un allenamento, per uno della mia età e del mio peso non è facile. Ora sto bene, ci è voluto sacrificio, ma ho voglia di tornare a essere un giocatore vero»