VARGOGNA

25.09.2017 10:00 di Pietro Lazzerini Twitter:    vedi letture
VARGOGNA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Proprio quando la Var (al femminile perché intesa come tecnologia e non come arbitro assistente) sembrava iniziare a ingranare la marcia, ecco che la Fiorentina esce da un match fondamentale per le ambizioni di classifica viola, con le ossa frantumate. Con l'Atalanta il pareggio ci poteva stare, è una delle squadre più in forma del campionato ormai dalla stagione passata, ma quello che fa gridare di rabbia è il modo in cui si è arrivati all'1-1 finale. 

Gasperini critica chi si lamenta dell'arbitraggio, ma forse perché al momento delle dichiarazioni non aveva rivisto né l'intervento di Berisha su Gil Dias, né quello di Spinazzola su Astori. Due rigori solari a occhio nudo che non sono stati riscontrati neanche con l'ausilio della tecnologia. L'arbitro Pairetto ha mostrato tutta la sua inadeguatezza sorvolando in tutti gli episodi chiave, senza avvicinarsi mai al video che gli avrebbe permesso di correggere l'errore dell'occhio umano. Un atteggiamento completamente errato che oggi alimenta le polemiche intorno alla moviola in campo. 

E' bene sottolineare come tali errori siano umani, nel senso che la video assistenza è appunto controllata da un arbitro fuori dal campo, in questo caso Manganiello, che come accaduto in passato per i giudici di linea, possono anche essere ignorati o comunuque usati come uno strumento marginale. Ma allora a cosa serve il Var se in un caso come quello di ieri la partita risulta falsata né più né meno come nel recente passato? 

Rosetti, responsabile del Var in Italia, e Rizzoli, designatore presente ieri allo stadio Franchi, dovranno trovare una soluzione a questi episodi affinché non ricapitino più o comunque che siano sempre meno incidenti sui risultati finali. Perdere dei punti per errori arbitrali solari, con la possibilità di utilizzo di un video replay in presa diretta è irritante quanto ridicolo. 

Ha fatto bene a segnalarlo il ds Freitas a fine gara, ma forse, giusto per trovare il pelo nell'uovo, nonostante la società sia in vendita ormai da mesi, la voce della proprietà avrebbe fatto più clamore in un momento in cui anche la squadra ha chiaramente bisogno di essere sostenuta.