VALOTI, VAR, VALORI

18.02.2019 13:30 di Dimitri Conti Twitter:    vedi letture
VALOTI, VAR, VALORI

Un pomeriggio di ordinaria follia. O meglio, un post-pranzo che nulla a che vedere con la classica pennichella domenicale dopo i pasti. La partita di Ferrara di ieri sarà ricordata per un unicum nella storia dell'influenza del sistema VAR sul calcio italiano, dato che al minuto numero 74 la SPAL si era portata, almeno in teoria, sul 2-1 con Valoti salvo poi ritrovarsi di nuovo in parità, e addirittura con un rigore contro, qualche istante più tardi dopo l'intervento della video-assistenza. Veretout trasforma il rigore e la partita gira completamente. C'è soltanto una parola che può far rendere conto del clima venutosi a creare da lì a poco. Bufera.

Se dalla prospettiva del tifoso è lecito potersi aspettare una certa dose di nervosismo dopo avvenimenti emotivamente così difficili, da un tesserato o da un dirigente, specie se questo rappresenta la massima carica societaria come nel caso del presidente Mattioli, certi j'accuse diventano del tutto intollerabili. "Ci sentiamo derubati, il VAR così è una roba incredibile. E Chiesa ha la dote di inventarsi falli da rigore, è uno poco serio", ha tuonato Mattioli, ripreso però immediatamente dalle contro-parole dei dirigenti viola Antognoni e Cognigni, i quali si sono scagliati in difesa del talentino viola, le cui colpe in questa circostanza rimangono misteriose.

Specie se, come emerso nella mattinata di oggi, è lo stesso colpevole ad ammettere l'errore. Dalle ricostruzioni dei giornali, infatti, si sarebbe appreso che Felipe, autore dell'incriminato intervento su Chiesa in area di rigore, all'interno degli spogliatoi nel post-gara abbia detto ai suoi compagni di aver commesso effettivamente fallo. La furente reazione di Mattioli, però, rimane un caso abbastanza isolato anche all'interno di un ambiente ferito come quello ferrarese, dato che poco dopo sono arrivate altre dichiarazioni dai vertici del club. Questa volta a parlare è stato Francesco Colombarini, che ha voluto decisamente gettare acqua sul fuoco. "Non sono arrabbiato, la sconfitta va accettata ". Perché probabilmente il patron è il primo a sapere che esistono le sedi opportune per certi tipi di esternazione, e questo non può essere un'arena pubblica nella quale si mette sotto inchiesta un ragazzo così talentuoso, e il suo modo di giocare. Sull'utilizzo del VAR il discorso può divenire anche differente, ma è questione di valori. Non di Valoti, e del suo gol spettro - ci sia passata questa definizione - che entrerà nella storia della Serie A, in un modo o nell'altro.