SINGOLI O MODULO?

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Cambiare rotta, volto, fisionomia, oppure proseguire sulla stessa strada, volendo andare quasi in direzione contraria ai venti più popolari. Di fronte a Pioli si è già aperto un bivio, anche se tra le pieghe delle prime nove giornate di campionato non sono certo mancati gli aspetti positivi. Quanto mostrato fino alla gara con l'Atalanta resta a conferma di potenzialità interessanti, e di ulteriori margini di crescita inevitabili per un gruppo così giovane. 

E' tuttavia innegabile che proprio dalla gara contro la squadra di Gasperini la Fiorentina abbia mostrato qualche problema in più di quanto non le era capitato nel primissimo avvio di stagione. Una manovra meno fluida, minore coralità, tanto che gli stessi tre punti arrivati con buona pace del tecnico orobico avevano nascosto una prestazione non così brillante. Più o meno come sarebbe poi capitato a Roma contro la Lazio. 

Sotto questo profilo nemmeno il ritorno alla sfida interna ha portato troppo bene ai viola, con il pareggio con il Cagliari certamente influenzato dal vento del primo tempo, ma al tempo stesso ancora una volta caratterizzato da una prova senza troppi acuti. O meglio, con gli unici acuti firmati Federico Chiesa. Complici alcuni singoli sotto tono, leggere alla voce Pjaca e Gerson, la Fiorentina non gira a pieno regime, e il rallentamento in classifica è stato evidente. 

Adesso che il calendario propone nuovamente una trasferta (ambito nel quale i viola hanno raccolto soltanto il punto di Genova e tre sconfitte con Napoli, Inter e Lazio) il dubbio sulla possibilità che alcuni problemi della squadra siano anche tattici, e non solo di prestazioni singole, comincia ad affacciarsi, probabilmente nello stesso tecnico. Che in vista di Torino potrebbe anche prendere in considerazione modifiche alla formazione di partenza o direttamente nell'impianto di gioco, quel 4-3-3 che ultimamente non sembra sfociare nelle migliori soluzioni offensive.