NEGATIVO E POSITIVO

18.08.2018 00:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
Fonte: dal nostro inviato a Milano
NEGATIVO E POSITIVO
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Un mercato finalmente chiuso con il segno meno. E già questa, dalle parti di viale Manfredo Fanti, è quasi più di una notizia. La Fiorentina ha ultimato al 17 agosto il suo calciomercato estivo in entrata (ma per le cessioni degli ultimi esuberi ci sarà tempo fino al 31 agosto, solo però all'estero) con una rosa sicuramente più completa rispetto allo scorso campionato, un gruppo confermato per la quasi totalità (l'unica dolorosa cessione, benché inevitabile, è stata quella di Milan Badelj) e rafforzato dall'arrivo di giocatori più funzionali al credo tattico di Stefano Pioli: un 4-3-3 senza regista, muscolare, con però tanta fantasia sulle fasce.

I DUBBI Mercato in passivo dunque (circa 31 milioni i soldi spesi, poco più di 8 quelli incassati per circa un -23 di saldo totale) ma sicuramente, come votazione, sufficiente per quelle che sono state le operazioni svolte. Eppure, qualche punto interrogativo resta. Tralasciando la conferma forzata di Dragowski come vice Lafont (ma offerte credibili per il polacco non ne sono mai arrivate), resta da capire se davvero il 2000 Vlahovic sarà in grado di supportare da solo tutto il peso dell'attacco viola in caso di (inopinata) assenza di Simeone. Oppure, tra i nodi da sciogliere, ci sarà da affrontare la questione relativa alle formule con cui Pjaca ma sopratutto Gerson sono approdati a Firenze. Due modalità (prestito con diritto e controriscatto il primo, secco il secondo) che pronti via non offrono grande garanzia di futuro alla rosa di Pioli ma che anzi rischiano di impreziosire giocatori di altre società. Infine, bisognerà capire se il nuovo centrocampo assemblato dai direttori Corvino e Freitas con gli arrivi del brasiliano, di Nørgaard e di Edimilson sarà in grado di affermarsi con buoni risultati fin da subito.

LE CERTEZZE A fronte però di qualche lato oscuro, c'è sicuramente la trasparenza con cui la società ha operato. Mantenendo cioè, come promesso, tutti i big in riva all'Arno (e alla luce di alcune offerte non è stato obiettivamente facile) e alzando l'attuale monte ingaggi fin sopra i 40 milioni (ma per la cifra esatta saremo più precisi tra qualche ora) rispetto ai 37 dell'ultima stagione. La parola adesso spetta al campo. Dove la squadra si presenterà ai nastri di partenza con l'obiettivo di centrare quel 7° posto indicato in estate da Andrea Della Valle come il traguardo più credibile. La concorrenza è tanta, è vero, ma la fiducia di Pioli e del suo gruppo lo è ancora di più.