IACHINI, PEZZELLA NON È OUT PER IL MERCATO. CHIESA? HO DOVUTO FRENARLO. A MILANO...

25.09.2020 14:45 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
IACHINI, PEZZELLA NON È OUT PER IL MERCATO. CHIESA? HO DOVUTO FRENARLO. A MILANO...
FirenzeViola.it

Dopo la vittoria con il Torino, torna in conferenza stampa il mister viola, Beppe Iachini. Di seguito la diretta testuale di FirenzeViola.it con le parole dell'allenatore gigliato alla vigilia della sfida contro l'Inter.

Che partita si aspetta?
"Avrei preferito affrontarla più avanti, abbiamo qualche ragazzo arrivato da poco, dobbiamo portare avanti un lavoro sulla condizione. In questo senso, anche perché affrontiamo la prima antagonista alla Juventus, inizia il secondo anno di lavoro con Conte, si sono rinforzati ed hanno smesso da poco di giocare con la finale di Europa League. Hanno qualità, forza e spessore: ci vorrà una grande prova sotto l'aspetto dell'atteggiamento, del carattere. Se andiamo solo a difenderci non ne veniamo fuori, se andiamo a viso aperto forse qualche problemino possiamo crearglielo. In certi momenti della partita loro hanno una forza incredibile, hanno l'attacco per me più forte della Serie A".

È anche un regista Amrabat?
"È un ragazzo che può giocare davanti alla difesa, con uno o due è uguale. Nel corso della partita giochiamo con il trequarti, ci trasformiamo in un centrocampo a due e farà quello che ha sempre fatto. Altre volte si troverà ad uno perché mi piace alzare l'altro. Se giocassimo sempre a due mi toglierebbe un giocatore che attacca l'area avversaria e con il Torino non avremmo segnato. Mi piace essere propositivo ed offensivo, Lui rimane un po' più in posizione mentre gli altri attaccano di più l'area di rigore. Si può adattare, far girare palla nel corso della partita".

Kouame è un centravanti?
"Ha struttura e fisicità per diventare un centravanti. Ha centimetri, sta migliorando nellegare il gioco, ha un grande stacco di testa, sta migliorando molto, fa parte del suo processo di crescita, ma può diventare anche un attaccante centrale. Gli è mancato solo il gol".

Gli esterni potranno essere un tema della gara di domani?
"Se con il Torino abbiamo avuto risultati importanti, ma nello specifico noi volevamo fargli correre tanto con il centrocampo per farli stancare e non è un caso che nella seconda parte di gare siamo andati a chiuderlo e schiacciarlo. L'Inter sugli esterni sono abituati a giocarci: Perisic, Young, D'Ambrosio... Sono tutti abituati ad attaccare la porta avversaria, ma non per questo andiamo là per subire. Cercheremo di proporre il nostro gioco, ma conterà anche la forza degli avversari. Dovremo essere ancora più bravi per poter attaccare e creare problemi a loro. Dopo il lockdown, ma anche prima non siamo mai stati rinunciatari fuori casa ed abbiamo vinto 5 o 6 partite. Cerchiamo di fare risultato ovunque andiamo, poi la bravura dell'avversario incide, ma non vogliamo cambiare pelle in casa o fuori. L'atteggiamento e lo spirito devono essere quelli giusti, dobbiamo averlo nel DNA".

Come stanno Pulgar e Pezzella?
"Avevo letto qualcosa su Pezzella che fosse rimasto fuori per il mercato, ma ha saltato la gara scorsa per un problema fisico avuto contro la Reggiana. Ha saltato la gara solo per questo. Abbiamo provato a reinserirlo gradualmente, lo monitoreremo e poi decideremo se sarà il caso di utilizzarlo altrimenti aspetteremo ancora. Pulgar dopo il problema che ha avuto sta cercando di recuperare la miglior condizione".

Cosa cambia avere 5 cambi in una partita?
"Abbiamo dovuto accettare ed adattarsi a questa situazione. Devi preparare una partita con 3 cambi, figuriamoci con 5 e adesso le sostituzioni diventano ancora di più fondamentali: potrebbero esserci 3 partite in una. Chi resta fuori non è che non merita, ma devo sceglierne 11 e quando uno viene chiamato in causa deve essere bravo e saper incidere. I ragazzi sanno come la penso, loro sono sempre stati molto disponibili, tutti devono sentirsi partecipi perché chi entra deve incidere".

Cosa pensa del centrocampo?
"È un reparto fondamentale per la fase offensiva e difensiva di una squadra. Quest'anno c'è stata l'opportunità di prendere Bonaventura e Borja Valero e avere un tasso qualitativo maggiore e sbagliare qualche passaggio in meno. Se sbagli il passaggio in uscita dai l'impressione di essere più basso perché stai 20 metri più indietro. Ho voluto qualche giocatore più tecnico per migliorare lo sviluppo e permetterci di andare a giocare a ridosso della metà campo avversaria con più frequenza, in più abbiamo tanti giovani che devono crescere e loro possono sicuramente aiutarli".

Chiesa è sempre testa e cuore con voi?
"Ho dovuto frenarlo oggi perché andava troppo forte. Lui sta lavorando bene, si sta impegnando molto, è qui con noi e altre cose non ne abbiamo sentore. Si sta comportando in maniera esemplare, è attaccato alla maglia della Fiorentina, è cresciuto nel vivaio. Il mercato è imprevedibile, può succedere qualcosa con lui, ma come con altri giocatori di altre squadre".

L'Inter è sul livello della Juventus?
"Hanno perso qualche punto in maniera strana dopo il lockdown sennò avrebbero già potuto insediare la Juventus anno scorso. Ora hanno corretto quello che dovevano con il loro allenatore, dimostreranno sul campo di poter contendere lo scudetto ai bianconeri. Hanno aggiunto anche qualche giocatore di livello".

Ha in mente una gerarchia nel suo attacco?
"Se avesse giocato Vlahovic mi avreste fatto una domanda su Kouame e Cutrone. E viceversa. Io voglio solo lavorare per fare in modo che loro siano decisivi, chi dall'inizio e chi a partita in corso. Negli ultimi 30 minuti o 25 si può essere incisivi, non ne vedo uno più titolare dell'altro. Dipenderà dal momento storico, per me Vlahovic, Kouame e Cutrone sono tutti titolari. Restano tutti e tre qua. Tutti hanno bisogno di giocare, ma ne abbiamo tre e tutti giovani: a seconda del momento e della situazione giocheranno. Oggi sta un po' meglio uno, domani starà un po' meglio un altro. Fa bene al giocatore avere concorrenza, se non la trovo la vado a creare perché è il sale della crescita del rendimento del collettivo e del singolo".

La squadra è numericamente completa o ha bisogno di altro?
"Al 95% siamo quasi a posto. Quel 5% sono convinto che ci stanno lavorando direttori e presidente. Qualcosa se ci sarà l'opportunità riusciremo a fare, vediamo quello che è. Nelle nostre idee c'è quella di sfruttare le opportunità, come detto dal presidente. Vedremo se verrà inserito qualche altro elemento".

Potrebbe giocare 3-4-2-1 con Vlahovic, Kouame e Ribery?
"Dipende tanto dalla partita, ma noi abbiamo anche Ribery, Borja, Bonaventura che possono fare quel ruolo lì. Ci vuole la gamba importante per fare quel ruolo lì, Ribery sta rientrando da un infortunio importante".

Cosa cambia se gioca Sensi o Eriksen?
"Hanno imbucata, tecnica, sanno determinare la giocata finale come un assist o un gol. Dovremo essere bravi, ma cambierebbe poco. Le transizioni saranno importanti, ma anche noi dovremo far preoccupare loro. Sulla qualità non si discute, Brozovic sarebbe diverso, ma in Sensi e Eriksen le caratteristiche le hanno simili".

Quanto è importante rimanere questi tre là dietro?
"Non ho letture diverse e non conosco volontà diverse in società al momento".

Qualche giocatore può trarre vantaggio dal giocare a porte chiuse oppure porta solo svantaggi?
"Il Covid ci ha portati a vivere situazioni diverse, prima eravamo abituati a giocare in stadi e campi caldi. In trasferta era dura, ma in casa avevamo il supporto. Questo aspetto è abbastanza individuale e soggettivo, ma il calcio è fatto per essere giocato con il pubblico, noi non subiremo assolutamente il pubblico anzi vorremmo sempre avere i nostri tifosi vicini. L'ambiente vuoto ti può portare a mollare concentrazione e attenzione, per me è peggio perché questi due aspetti fanno la differenza e dovremo essere bravi a non farci trasportare in tutto l'arco dei 95 minuti. Basta mollare un metro e prendi gol in Serie A, ci vuole un ulteriore lavoro interno di avvicinamento alla partita che permetta di sbagliare meno".