FIORENTINA-CHIVAS 2-1, I PIÙ E I MENO DELLA PARTITA

17.07.2019 05:05 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA-CHIVAS 2-1, I PIÙ E I MENO DELLA PARTITA

Risultato finale: Fiorentina-Guadalajara 2-1 (25' Lopez (C), 27' Simeone, 52' Sottil)

La Fiorentina inizia col piede giusto nella sua International Champions Cup, vincendo 2-1 contro il Chivas Guadalajara.

I PIÙ

Sottil - Ci mette un po' a carburare, ma quando lo fa diventa decisivo. Primo tempo che viaggia a due ritmi: sulla sua fascia arrivano tante occasioni, ma non le crea quasi mai lui. Si prende quasi un'intera frazione di tempo per ingranare, poi nella ripresa mette a segno un gol da vedere e rivedere. Ruota su se stesso sul posto e la manda all'angolino, con il piede in teoria debole. Una perla.

Dragowski - Comincia piuttosto male: ok la deviazione di Ceccherini, ma la conclusione di Lopez che si insacca alle sue spalle sembrava decisamente gestibile. Il polacco comunque non si demoralizza e riesce a rendersi decisivo più avanti. A fine primo tempo, quando l'arbitro indica il dischetto del rigore. Pulido calcia decisamente male, ma lui si fa trovare pronto.

Castrovilli - Conferma le buone sensazioni che aveva lasciato in dote in questo avvio di stagione, disputando una frazione ad alti livelli prima di lasciare il campo. Gioca all'inglese, box-to-box ma nei piedi ha le qualità dei migliori spagnoli. Se riesce a trovare la quadra può far parte non solo della Fiorentina del futuro, ma anche di quella del presente.

Da segnalare anche le prestazioni positive di Ranieri in difesa, con 90' disputati su ottimi livelli da difensore centrale, di Terzic - a referto sia per un assist che però per il rigore procurato - così come del subentrante Zurkowski in mezzo. Davanti invece vanno sottolineati un Simeone che segna un gol pesante e Vlahovic entrato bene nella ripresa, e fermato solo dalla traversa e dai guantoni del loro portiere.

I MENO

Baez - Di tutti gli interpreti offensivi chiamati in causa da Montella, è quello che riesce a lasciare meno il segno. L'uruguayano ha a disposizione un intero tempo per provare a mettersi in mostra, ma lo si ricorda solamente per una conclusione verso la porta stoppata. Per il resto tutto dimenticabile.

Eysseric - Rimane in campo per soli quarantacinque minuti, quelli iniziali. E non lascia il segno, se non per un passaggio filtrante che per poco non permette a Benassi di andare in rete. Poi pochi movimenti giusti e diversi errori di misura. Più un affannoso cercare la posizione che non porta quasi mai frutti.

Benassi - Porta al braccio la fascia da capitano, ma non offre la miglior versione di sé. Si scambia di posizione spesso con Eysseric all'inizio, ma nessuno dei due incide come vorrebbe. Poca freddezza e nelle occasioni che gli capitano - grazie alle sue note capacità di inserirsi - fa fare un figurone a Lopez. Esce per una botta, lasciando sospesi i tifosi viola sulle sue condizioni.