DJURDJEVIC A FV, VLAHOVIC NON HA LIMITI. MILENKOVIC, CHE TESTA. NON SCORDERÒ IACHINI

20.02.2020 19:30 di Andrea Giannattasio Twitter:    vedi letture
DJURDJEVIC A FV, VLAHOVIC NON HA LIMITI. MILENKOVIC, CHE TESTA. NON SCORDERÒ IACHINI
FirenzeViola.it

Uroš Djurdjevic è stato solo una meteora del calcio italiano eppure a Palermo si ricordano ancora molto bene di lui. 14 presenze, 2 reti (una delle quali pesante nella lotta salvezza contro il Carpi) ma soprattutto un grave infortunio alla caviglia che ha compromesso la sua prima e unica stagione in Italia. Chiedere per informazioni a Beppe Iachini, che di quel Palermo era l’allenatore e che fu tra i primi a intravedere le qualità della punta classe ’94 (attualmente allo Sporting Gijón in Spagna), passato dal Partizan Belgrado e grande amico dei due viola Vlahovic e Milenkovic. Di loro Firenzeviola.it ha voluto parlare proprio con Djurdjevic, reduce da cinque reti in campionato con la maglia dei rojiblancos.

Djurdjevic, innanzi tutto quanto la sorprende il rendimento che sta avendo Vlahovic in questo momento?
“Le dico la verità, non sono affatto sorpreso. Era solo una questione di tempo prima che Dusan esplodesse nel calcio italiano: ha tutte le qualità per essere il migliore attaccante di tutta la Serie A”.

Quando Vlahovic si affacciava alla prima squadra del Partizan, lei era già un punto di forza dei grandi: si vedeva che Dusan aveva talento?
“Sì certo, tutti se lo ricordano in quella stagione. Era il 2016, lui aveva solo 16 anni ma dimostrò subito grande talento. Ricordo che nel settore giovanile era il giocatore “dominante” della sua generazione. Il passaggio coi grandi è stata una cosa automatica in quella stagione”.

Dove pensa che possa arrivare adesso il suo amico Dusan?
“Se continua su questi ritmi, e sono certo che lo farà, sarà presto in grado di scegliere un club dove continuare la sua carriera. Le offerte non gli mancheranno, ma la cosa più importante adesso è che mantenga continuità nelle prestazioni. Sono convinto che ci riuscirà, perché non ha limiti”. 

C’è un episodio particolare che la lega a Vlahovic?
“L’amicizia dentro e fuori dal campo. E poi tanti episodi da spogliatoio. Mi piace ricordare anche che io e Dusan, oltre ad essere due attaccanti, siamo anche rappresentati dalla stesso procuratore (Darko Ristic, ndr) che ci permette di rapportarci con lui in un’atmosfera familiare”.

Invece di Nikola Milenkovic che dice? Anche lui grande prodotto del vivaio del Partizan…
“Con lui ho partecipato alla vittoria della Coppa di Serbia e in quel momento capii che pure lui aveva davanti a sé una bella carriera. È un giocatore estremamente intelligente, sa leggere bene una partita e quando va in elezione è davvero forte: sono sicuro che farà ulteriori progressi. Da lui, a differenza di Dusan, non mi aspettavo davvero che si adattasse così rapidamente al gioco della Fiorentina e diventasse insostituibile per la squadra”. 

A Firenze adesso c’è Beppe Iachini, suo ex tecnico a Palermo: che ricordo ha di lui?
“Lo ricordo come un allenatore esperto e un uomo fenomenale. Mi ha dato la possibilità di giocare subito dopo il mio arrivo e feci gol al debutto, realizzando contro il Carpi il gol del 2-2 nei minuti finali della partita. Purtroppo ho avuto dei momenti difficili subito dopo perché mi sono infortunato nella successiva partita contro il Milan a San Siro. Quando mi sono ripreso, Iachini era già stato sostituito. Il mister conosce bene il carattere delle persone e in quell’anno a Palermo valorizzò tanti giocatori, come Jajalo, Posavec, Struna, Andjelkovic e Trajkovski. Non smetterò mai di ringraziare il mister perché mi ha dato la possibilità di giocare accanto ad una leggenda come Gilardino. Penso davvero che sia l’uomo giusto per la Fiorentina ora”.