DA TRIBUNARO A RISERVA DI FR7. EYSSERIC E UNA PICCOLA LEZIONE DI VITA

08.04.2021 10:48 di Riccardo Barlacchi Twitter:    vedi letture
DA TRIBUNARO A RISERVA DI FR7. EYSSERIC E UNA PICCOLA LEZIONE DI VITA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

È vero, non sono tempi gioiosi, la Fiorentina non gioca la Champions League e neanche l’Europa League. In panchina non si scorgono interessanti ballottaggi per una maglia dal 1’, ma almeno una bella storia di natura personale è venuta fuori dalle retrovie. È saltato agli occhi di tutti come Valentin Eysseric abbia effettuato una metamorfosi che nessuno si sarebbe aspettato. Chi avrebbe mai detto che un giocatore lasciato ai margini della rosa dal 2018, sempre sul punto di partire in prestito e con una minima prospettiva di rivedere il campo col giglio sul petto, potesse d’un tratto ritrovarsi e divenire una pedina molto comoda per il bene della Fiorentina nel corso della stagione corrente? Il merito è tutto di Cesare Prandelli che, prima del suo addio, più di una volta di fronte alle telecamere ha tessuto le lodi del francese, sottolineando quanto la sua qualità fosse rimasta in fase quiescente troppo a lungo, per un motivo o per un altro.

Ad oggi, come sottolinea stamani anche il Corriere Fiorentino, Eysseric risulterebbe il primo candidato favorito nel ballottaggio per un posto da titolare in sostituzione di Franck Ribery, addirittura davanti a Kouame e Callejon, due giocatori a cui Iachini ha dimostrato di tenere molto (L’ivoriano era spesso in campo sotto la guida tecnica del marchigiano e Callejon lo ha voluto lui nella passata sessione di mercato estiva). È evidente, dunque, che l’allenatore ascolano abbia colto questo cambio di rotta nella testa e nel fisico del francese e abbia deciso di fidarsi del suo predecessore Prandelli. Il contratto di Eysseric scade il prossimo giugno e non sembrano esserci margini per il rinnovo. Comunque vada, l’ex Nizza ha dato a tutti una lezione di vita tanto scontata, quanto imperitura: mai mollare, anche in condizioni disperate, quando nulla sembra possibile. Perché ora, se lascerà Firenze, almeno, lo farà con un sorriso e con la consapevolezza di essere, in parte, rinato.