AMRABAT E COPPA, TUTTO È BENE QUEL CHE FINISCE BENE

02.02.2023 00:00 di Luciana Magistrato   vedi letture
AMRABAT E COPPA, TUTTO È BENE QUEL CHE FINISCE BENE
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Dalle tensioni della vigilia ai sorrisi al 90' di Fiorentina-Torino, la squadra viola è passata in 24 ore ad avere umori completamente opposti. L'ultima giornata di mercato, martedì, aveva infatti fatto esplodere il caso Amrabat, uno dei giocatori più importanti della Fiorentina, pronto ad abbandonare la squadra per inseguire il sogno blaugrana, poi sfumato. Con il timore che la vicenda si ripercuotesse sia sull'importantissima partita con il Torino, sia sul futuro del giocatore stesso. Sedotto e abbandonato dal Barcellona, per come il club ha condotto la trattativa all'ultimo tuffo, e amareggiato per il salto mancato si poteva anche profilare per lui una stagione da separato in casa con qualche tifoso che invocava già la tribuna.

Ed invece tra persone intelligenti la situazione si è improvvisamente risolta, così come improvvisamente era nata. Scuse necessariamente fatte e subito accettate, come quando si litiga in famiglia: bravi tutti non c'è che da riconoscerlo e bravo anche Italiano che lo ha subito ributtato nella mischia. Nonostante i fischi iniziali, restando in campo nonostante il calcio in faccia di Sanabria (oggi si saprà se ha avuto conseguenze - naso rotto? -visto che la botta è stata brutta) si è subito fatto perdonare anche dal pubblico: caso chiuso.



Ma la vittoria sul Torino è stata sicuramente la cosa più importante di questa due giorni vissuta tra mille emozioni contrastanti perché permette alla Fiorentina di proseguire la strada in una delle tre competizioni, a caccia di un trofeo che manca da troppi anni a Firenze. Non centrare la qualificazione avrebbe significato perdere un obiettivo importante già ad inizio febbraio con tutte le conseguenze immaginabili ed invece la squadra di Italiano ha conquistato la semifinale per il secondo anno consecutivo. L'avversaria ha già fatto fuori due avversarie illustri ma certo la Cremonese, che la Fiorentina affronterà appunto ad aprile in 180 minuti, permette di fare voli pindarici.

Infine fanno ben sperare i gol di Jovic ed Ikoné, la cui mancanza è il tallone d'Achille viola. Se a stimolare il francese è arrivato anche Brekalo, martedì il mercato si è chiuso invece senza l'arrivo di un centravanti dal gol facile, tanto invocato dalla piazza ma il serbo ha dimostrato ancora di avere delle cartucce da sparare, anche in maniera spettacolare, d'intesa con il suo amico Terzic che gli ha fatto l'assist come spesso a Moena. Insomma tutto è bene quel che finisce bene.