CASSANO, Storia di un calciatore ritrovato

29.07.2008 13:19 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Gazzetta.it
CASSANO, Storia di un calciatore ritrovato
FirenzeViola.it

Alla fine l’ha avuta vinta lui. Stasera, con quattro giorni di anticipo, Antonio Cassano raggiungerà sua sponte il ritiro blucerchiato di Moena. Ma partiamo dalla telefonata improvvisa ricevuta il mese scorso da Giuseppe Marotta, amministratore delegato della Samp. Appuntamento a cena, loro due e la dolce Carolina, la ragazza che ha cambiato la vita dell’attaccante. "Le presento la mia fidanzata". Capito, il nuovo Cassano?

GRAZIE SAMP - Uno che, dopo l’Europeo, anziché volare ai Caraibi si è presentato in piscina a Nervi per incitare la fidanzata pallanuotista alla conquista della A1. Poi, un’estate normale fra Nervi, Santa Margherita Ligure e Varigotti, dove due settimane fa ha festeggiato il compleanno, presenti due amici come il medico della Samp Amedeo Baldari e il team manager Giorgio Ajazzone. Ma Marotta non vuole meriti: "L'artefice della rinascita di Cassano è lui". Merito, però, anche di un allenatore come Mazzarri, che ha rischiato in prima persona dicendogli, più o meno, "io ti do fiducia, tu non tradirmi". Al resto ha pensato prima Vincenzo Montella, che al suo arrivo gli ha spiegato ritmi e segreti della piazza. In campo, poi, la funzione di tutor è stata assolta da Bellucci. Quando c'era un principio d'incendio, interveniva Claudio, pronto a smorzare i toni. Poi Ajazzone: lui e sua moglie l'hanno coccolato come un bambino. Anche a tavola.

Infine, Baldari, detto il doc. Più di un medico sociale. Antonio ha capito. Ed ha gradito. Parecchio.

DULCIS IN FUNDO - La ciliegina è arrivata quando sulla sua strada si è materializzata questa ragazza. "Il desiderio di presentarmela - racconta Marotta - è stato un grande atto di fiducia verso di me. Un rapporto quantomeno da... zio". Zio Beppe, ve lo immaginate? Ma la domanda è: non poteva accadere prima? L’a.d.: "In tutti noi la saggezza si acquisisce giorno dopo giorno. Nasce dall’esperienza, che a sua volta è frutto dei nostri errori". Pure il presidente gli ha voluto bene da subito: "Garrone ha vissuto questo rapporto come se Antonio fosse un figlio dalle grandi potenzialità che andava rimesso in carreggiata". E non c’è stato neppure bisogno di marcarlo a uomo fuori dal campo: "Assolutamente, il suo senso di appartenenza alla Sampdoria è molto elevato. Sapete cosa mi ha detto al momento del rinnovo? Fate voi...".