QUI GENOA, Furia contro gli arbitraggi
Ci sta di sbagliare, e pazienza quando sbagliando si commettono disastri veri come quelli del signor Gava ieri a Cagliari. A un quarto d'ora dalla fine il Genoa, pur non brillando, era al quarto posto in classifica, perfettamente in linea se non molto davanti alle altre squadre (Inter esclusa) che partecipano alle Coppe. Una giornata da catalogare in maniera positiva è finita male. Ma quello che è inaccettabile è il comportamento dell'arbitro. Non solo non vede il clamoroso fuorigioco di Agostini nella confusa azione che dà il "la" al primo gol dei sardi, ma nella cicostanza fa un "blocco" di stile cestistico, o se preferite da foootball americano, su Mesto, impedendogli di andare a chiudere sul giocatore avversario. Non contento, per il resto della partita scherza, proferendo le seguenti parole: "Stai tranquillo, non te lo faccio più uno scherzetto così". Ci sta l'incapacità che non gli fa cogliere un fallo sullo stesso Mesto in avvio del secondo gol, ma non ci sta ammonire e poi espellere Moretti che legittimamente protesta per un rigore subito.
Quello che ha combinato in campo quel signore, dal punto di vista sportivo, non sta né in cielo né in terra. L'emergenza arbitri c'è, è grave, tutte le domeniche ne combinano di assurde. "Mi sembra che qui si sia passato il limite - ha detto ieri Gasperini -, non esiste che venti giocatori del Cagliari scortino l'arbitro negli spogliatoi e poi facciano capannello. Si mettono telecamere ovunque, si mettano un po' anche in certi punti dello stadio, vediamo cosa viene fuori. Oggi (ieri, ndr) ho avuto la sensazione di essere tornato ai tempi degli Esordienti, quando l'arbitro lo faceva un parente degli avversari...". Gasperini segnalò esattamente la stessa cosa in una giornata non sospetta, dopo aver vinto una partita a Bologna. Gliela stanno mica facendo pagare?