PAOLUCCI, Il mio sogno era giocare nella Juve
Dopo il suo esordio in maglia bianconera, con Michele Paolucci parliamo dei primi mesi della stagione a Siena e delle speranze per il futuro con la Juventus.
Come ti senti dopo il tuo esordio in maglia bianconera?
"Sicuramente per me è stata una grande emozione indossare la maglia della Juventus, non potevo che essere contento visto che realizzavo il mio sogno, ma ho avuto anche emozioni contrastanti: indossavo la maglia per la prima volta in A ed abbiamo perso. Speravo che il mio esordio potesse coincidere con una partita diversa, ma è stata strana e il momento che sta vivendo la squadra è sotto gli occhi di tutti".
Non giocavi a Siena e ora ti ritrovi in campo con la maglia della Juve, ci credi?
"E' stato tutto veloce, un vero e proprio film, ma sono sceso in campo sereno e tranquillo".
Come ti hanno accolto i compagni?
"Sono dei campioni e mi ha fatto piacere il fatto di esser stato accolto bene anche dalla dirigenza. Alcuni ragazzi li conoscevo già, poi ci sono i miei ex compagni come Marchisio, Giovinco e De Ceglie. Mi ha fatto un grande piacere ritrovarli".
Cosa ne pensi delle critiche riguardanti il tuo arrivo a Torino?
"Gira un po' di scetticismo intorno al mio ritorno alla Juventus, qualcuno si è anche esposto, ma questo mi serve solo da stimolo e cercherò di giocarmi tutte le mie carte.
Cosa pensi delle parole di Malesani, la partenza Paolucci ha motivazioni caratteriali ?
Sinceramente spero che le parole del mister siano state fraintese. In questi due mesi di lavoro con lui, ho sempre lavorato seriamente e penso di aver dato il mio contributo. Si è parlato anche di pressioni sul presidente, ma è stato lui a venirmi a parlare e chiedermi cosa ne pensassi. Gli ho risposto che era un'occasione importante e mi sarebbe piaciuto aver la possibilità di giocarmela. Non è poi che questo sia stato un regalo alla Juventus, il mio prestito è stato pagato ed anche in maniera salata. Voglio anche approfittare del momento per ringraziare pubblicamente il nuovo presidente ed i miei ex compagni per i mesi passati insieme. Ringrazio anche la città di Siena e i tifosi che mi sono stati vicino nei momenti più duri. Mi ricordo quando non giocavo nel primo periodo e loro mi sono stati vicino, questo l'ho apprezzato molto".
Il tuo cartellino è comunque metà della Juventus?
"Sì, ma il mio ritorno non è stato un regalo".
Questo tuo ritorno alla Juventus lo vedi anche come una rivincita su Giampaolo che non ti ha mai dato opportunità a Siena?
"Non cerco rivincite nei confronti di nessuno, lui ha fatto le sue scelte e, discutibili o meno, ha mantenuto la sua linea ed è stato coerente. Sul piano dell'impegno e del rispetto, comunque, penso che anche lui, come Malesani, non mi possa imputare nulla. Queste critiche a livello caratteriale mi hanno dato fastidio, potete chiedere a tutti i miei compagni e diranno che non è così".
La trattativa com'è nata?
"In modo molto rapido. Quando il mio procuratore mi ha detto dell'interesse della Juventus gli ho risposto di muoversi e chiudere in fretta".
Non hai pensato anche ad uno scherzo?
"No, su queste cose lui non scherza mai".
Torniamo al Siena, cosa auguri ai tifosi?
"Li ringrazio per il loro affetto, ma sono dispiaciuto per aver dato molto meno di quello che speravo. Ora gli auguro di potersi salvare perché sarebbe importante e mi farebbe immensamente piacere".
Il nuovo presidente vuole fare grandi cose, conoscendolo pensi possa farcela?
"Lui mi sembra molto determinato, nelle ultime partite non dovevano certo arrivare i punti salvezza, ma se fosse arrivato qualcosa sarebbe stato importante. Adesso inizia invece un ciclo fondamentale, da domenica sarà fondamentale vincere per recuperare punti".
Torniamo alla Juventus, che aria si respira?
"Io sono appena arrivato, ma è un momento difficile. La Juventus non è una squadra abituata a perdere e a questa posizione di classifica. Tutti i compagni penso abbiano voglia di uscire da questa situazione, ma io non posso dire più di tanto essendo qui da pochissimo".
Da tifoso, invece, come la vedi?
"Sono un po' dispiaciuto perché la squadra sta raccogliendo poco e la media punti delle ultime partite non è da Juventus. Io comunque sono una delle persone meno indicate per parlare di questo, devo pensare solo a pedalare e cercare di guadagnarmi spazio".
Il tuo obiettivo?
"Ora vivo partita per partita, l'obiettivo è cercare di giocare ogni partita che arriva e giocarla come l'ultima della mia vita. Penso che oltre alle qualità di giocatore, per vestire questa maglia, devi avere la mentalità giusta e la voglia di sopraffare sempre l'avversario. Ciò che voglio è fare sei mesi in maniera silenziosa, per cercare di guadagnarmi spazio sul campo".