MILAN, Quando la rosa è corta anche per Leonardo
Parlando della settimana nera di Inter e Juventus (la prima in campionato, la seconda ha disertato anche la Coppa), non ci si può dimenticare del Milan di Leonardo. La striscia positiva del tecnico brasiliano si è fermata ieri davanti al Palermo rigenerato - almeno finché Zamparini non ci metterà lo zampino - di Delio Rossi. I gol di Miccoli e Bresciano hanno ridimensionato le ambizioni scudetto della banda Leonardo, anche se il pareggio di Tiribocchi ha lasciato, più o meno intatte, le distanze dall'Inter.
Il problema è quello facilmente intuibile sin dall'estate, quando tutti raccontavano di un Milan incapace di vincere - le amichevoli estive erano terribili - e con una rosa certamente non all'altezza delle prime posizioni. Le buone scoperte dei rossoneri, tra un Abate adattato terzino e un Thiago Silva davvero all'altezza, non hanno però coperto del tutto le magagne di un organico che appare decisamente inadeguato per competere per la prima posizione. Ieri ne è stata un'ulteriore riprova: il pacchetto arretrato, quando manca uno tra Thiago Silva e Nesta, fa acqua da tutte le parti. Non ce ne vogliano Kaladze - che non può vestire la maglia da titolare, almeno per il momento - e Favalli, ma la differenza al momento è abissale.
Bonera rimarrà fuori ancora per un lungo periodo, e questa è l'ennesima tegola su una retroguardia capace di trovare delle soluzioni alternative in corso d'opera. S'è rispolverato pure Oddo, Jankulovski invece pare destinato all'Inghilterra (come Gattuso, del resto).
Dalla difesa all'attacco, è comunque un brasiliano a fare la differenza: a scelta fra Ronaldinho e Pato, anche se il secondo appare più decisivo del primo. La velocità e la freschezza del papero hanno portato gol e punti all'équipe rossonera: tanto da renderlo insostituibile, con Inzaghi-Borriello-Huntelaar a battagliare per un solo posto in attacco, quello centrale. Se poi, come ieri, Pato non ce la fa più, i nodi vengono al pettine e il Milan si dimostra abulico e senza idee.
Il Milan ha bisogno di acquisti, nel mercato di gennaio, a meno che Adiyiah non dimostri di essere pronto da subito a rientrare nel novero dei titolari. Altrimenti Leonardo si potrà accontentare del secondo posto, sempre che alla Juventus non arrivi un santone come Hiddink: a quel punto si farebbe davvero dura poter battagliare per la medaglia d'argento.