INTER, E' semifinale Champions, 1-0 al Cska
La insegui per anni, e poi lei cede dopo un corteggiamento di sei minuti. Se poi lei non è una facile, come una altezzosa semifinale di Champions League, la soddisfazione è ancora maggiore. L’Inter la fa sua, non succedeva dal 2003, quando in panchina c’era Hector Cuper e all’orizzonte il derby europeo col Milan. A Mosca è Wesley Sneijder il "Brad Pitt" dei quarti: una sua punizione a inizio gara fa fuori il Cska e scaccia la paura. Nerazzurri fra le quattro grandi d’Europa, a due passi dalla finale di Madrid e, a dirla con le parole di Mourinho, col 25 per cento di possibilità di alzare il trofeo. La qualificazione prende forma al 6’: Milito va giù qualche metro fuori dall’area, l’olandese tira una punizione rasoterra, la barriera salta. La palla passa sotto i piedi di Honda, Akinfeev non ha il riflesso giusto: 0-1. A quel punto i russi dovrebbero segnare tre gol. In poche parole sono fuori, anche se lo stadio Luzhniki e i suoi rumorosi tifosi fanno finta di non saperlo e continuano, per tutta la gara, a spingere il Cska.
INTER, MISSIONE COMPIUTA — Tutto secondo i piani, quelli di Mourinho e di ogni allenatore che ha vinto 1-0 in casa. I piani, però, bisogna sapere come tradurli in realtà. E avere gli uomini per farlo. Il portoghese segue il canovaccio "attacchiamo noi" che parecchie soddisfazioni ha dato quest’anno in Europa. Il 4-2-3-1 è ormai quasi un modulo base, oltre che una dichiarazione d’intenti. Non arretra, l’Inter, ma nemmeno va allo sbaraglio, perché la formula ha il suo equilibrio. Specie se Maicon, una volta in vantaggio, sta un po’ più sulle sue. Poi basta la solita intelligenza tattica di Cambiasso, il dinamismo di Stankovic (titolare per l’infortunio "da sintetico" di Thiago Motta) e l’attenzione di Eto’o, Sneijder e Pandev, tre che non rifiatano una volta persa la palla. Milito avrebbe la palla per il 2-0, al 35’ (assist di chi? Sneijder, che domande...), e a inizio ripresa Julio Cesar giustifica il viaggio con una parata su Gonzalez. Poi, quando i russi arrivano un po’ troppo al tiro Mou si blinda con Chivu e il ritorno al rombo, in undici contro dieci. Tiri di Sneijder, parate di Akinfeev su Stankovic e Milito. Saluti da Mosca. Altre città europee aspettano Zanetti e compagni: il tour fin qui è un successo. Le ultime date potrebbero renderlo memorabile, ma il "gruppo" ha ormai dimensione europea.
CSKA, MISSIONE IMPOSSIBILE — Niente secondo i piani di Slutskij: il russo prova la carta a sorpresa con Honda davanti alla difesa. Il giapponese così è nel vivo del gioco, corre tanto, tira pure, ma non crea mai superiorità. Non ci riesce nemmeno il "bimbo d’oro" Dzagoev, mentre qualcosa di più combina Mark Gonzalez. La seconda mossa di Slutskij arriva già al 15’, con l’ingresso del laterale Odiah. Il neoentrato ha licenza di salire, è pericoloso con un tiro a fil di palo, ma poi si becca due gialli, meritati. Cska in dieci per un tempo: la rimonta diventa la scalata dell’Everest con una mano sola. Fallita, naturalmente. Il Cska crea il triplo rispetto all’andata, ma a San Siro, almeno, era rimasto in gara per 45’.