DESSENA, Tutti uniti per la salvezza del Cagliari
Daniele Dessena è un entusiasta per natura, e il trasferimento al Cagliari l'ha ulteriormente galvanizzato. "Sono una persona positiva, e di questa positività ne ho fatto un credo. Ho sempre voluto venire qui, è stata una trattativa lunga e difficile, alla fine l'ho spuntata. Ringrazio il Presidente per avermi voluto. Spero di sfruttare quest'occasione".
La Sardegna gliel'avevano consigliata in tanti. "Durante il ritiro dell'Under 21, Acquafresca e Pisano vennero a bussare in camera mia, dicendomi che se fossi venuto a Cagliari poi non me ne sarei più andato".
C'è anche il richiamo del sangue. "Ho origini sarde. Mio nonno era di Sassari. Ho uno zio a Parma che è tifosissimo del Cagliari, ed è stato ancora più contento di me per il trasferimento. Ogni volta che giocavo contro i rossoblu, mi martellava chiedendomi le magliette: una volta gli ho portato quella di Lopez, un'altra quella di Acquafresca".
Vuole crescere, e crede di poterlo fare con indosso la maglia rossoblu. "Sono umile, con voglia di fare e dimostrare il mio valore. La Nazionale? E' il sogno di tutti, guai se così non fosse. Adesso penso a fare il meglio con la maglia del Cagliari. Giocatori, Società e tutto l'ambiente devono essere uniti per centrare la salvezza".
Con l'arrivo di Dessena, il parco centrocampisti si fa nutrito. "La concorrenza non è un problema. Ci si allena insieme, poi le scelte le fa l'allenatore". Lui non ne fa certo una questione di posizione in campo. "Sono una mezzala destra che si sa adattare anche a sinistra. Amo inserirmi, sono una specie di "cagnaccio". Si può sempre migliorare. Ricordo che a Genova Cassano mi esortava a fare esercizi di contro il muro, per limare le carenze tecniche".