BOLOGNA, Scintille tra Viviano e i tifosi
Aveva esaurito le parole Marco Di Vaio, davanti ai tifosi che a fine gara chiedevano spiegazioni presso l'antistadio. "È la paura che ha preso il sopravvento", ha condensato il capitano, prima che le forze dell'ordine in tenuta antisommossa separassero i giocatori (Moras, Buscè, Perez, Mudingayi e Viviano) dal centinaio di supporter, anch'essi divisi sull'opportunità di contestare o meno la squadra. "Se voi tifosi ci abbandonate siamo rovinati, stateci vicino", s'è sfogato in una mesta preghiera il capitano, come fece due settimane fa dopo il ko col Cesena. Così è finita un'altra bestiale domenica del Bologna, con l'intervento della polizia che, per evitare strascichi peggiori, ha scortato l'uscita dei giocatori. "Prendi 400.000 euro l'anno, io sono in cassa integrazione", ha poi urlato qualcuno da lontano a Viviano.
La replica, piccata: "Anch'io sono stato sette mesi senza stipendio". Ma stavolta il ritornello porceddiano non fa più breccia. "Basta con la storia che avete tirato la carretta da dicembre. Il campionato dura 9 mesi, dovete impegnarvi fino alla fine", sbraita un altro, e la polizia ancora una volta si frappone formando un muro con gli scudi di plexiglas.