ANCORA ENRIQUE, Se partiamo piano saremo puniti
Ecco uno stralcio della conferenza stampa di Luis Enrique alla vigilia della partita con la Fiorentina:
Ci si aspettava un rendimento con più identità e meno alti e bassi. Perché siamo arrivati a questo punto?
“Dal primo giorno che sono arrivato non ho pensato che avrei fatto la squadra: non sapevo i calciatori che avremmo preso, cosa sarebbe successo in campionato. Dopo questo percorso dopo tante giornate la squadra è in lotta per la Champions. Con 5 punti non siamo troppo vicini ma ci siamo. E’ molto vicina a lottare per l’Europa League. Questa è la verità.”
Non la sentiamo più dire che vede una buona Roma ed in effetti non è così. Come si spiega questa involuzione?
“Questo è il calcio (ridendo, ndr). Credi che dopo 8 mesi non possa succedere? Io invece vedo l’identità di questa squadra e la vedo ogni settimana. So che è difficile dopo una sconfitta simile. Facciamo arrabbiare i nostri tifosi ma noi siamo più delusi. Non ho nascosto la mia responsabilità”.
La scelta di mettere Perrotta contro la Juve come una scelta di sconfessare il suo credo calcistico e cambiare registro…
“Non pensavo questo. Pjanic è un trequartista dal primo giorno che è arrivato anche se abbiamo provato a farlo giocare come interno. Certo stare 2-0 al minuti 8 ha cambiato tutto. Abbiamo iniziato ad un livello molto inferiore a quello dell’avversario e siamo stati puniti. Ne avevo parlato nella conferenza stampa precedente: avevo detto che saremmo stati puniti se avessimo fatto errori”.
Non è mai appartenuto alla storia della Roma andare a Torino e non disputare la gara.
“Questo è vero. Noi soffriamo per questa situazione. E’ spiacevole perdere così e vedere una partita finita al minuto 8 o al minuto 30 dopo il rigore e l’espulsione. E’ importante la partita con la Fiorentina, anche se non ne avete parlato dopo 20 domande… Se la vinciamo andiamo a 53 punti e siamo ancora vicini. Ma a voi interessa di più sapere cosa ho sbagliato. Però mi concentro su quello che sarà importante per la squadra. Dal giorno seguente io ho fatto allenamento, ho cercato di vedere cosa va migliorato e di pensare alla partita che ci dà ancora la possibilità di lottare per l’Europa”.
La squadra manca di attributi e personalità? Quanto tempo dovrà passare per vedere la sua proposta di gioco e risparmiare queste umiliazioni ai tifosi?
“Ci sono alti e bassi lo sappiamo, ma cerchiamo di pensare alla Fiorentina e a cosa succederebbe se vinciamo e a fare il meglio per arrivare alla partita. La personalità? Non parlo male della mia squadra”.