NEL 4° ANNIVERSARIO DI OVREBO... FIORENTINA, OLTRE GLI ARBITRI C'E' DI PIU'

17.02.2014 00:00 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
foto di Stefano Borgi
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Neanche a farlo apposta, oggi ricorre l'anniversario di Ovrebo. Quasi fosse una ricorrenza, una commemorazione postuma del più grosso furto arbitrale che la storia ricordi. E' il 17 febbraio 2010, si gioca l'andata degli ottavi di finale di Champions League, e l'accoppiata Ovrebo-Nebben (arbitro e guardalinee) perpetra il colpo ferale alla vita della Fiorentina. Breve cronaca: Klose, attaccante del Bayern di Monaco, realizza di testa il 2-1 in modo palesemente irregolare. E qualcuno disse... "Klose in fuorigioco di un ettaro", tanta era la distanza dall'ultimo difensore viola. Ma tant'è... Tom Henning Ovrebo, norvegese di Oslo, in un colpo solo elimina i viola dall'Europa che conta e sancisce la fine dell'era Prandelli. Conseguenze? Le solite idiote. Il panciuto arbitro norvegese, invece che essere espulso, multato, fustigato sulla pubblica piazza, ottiene una promozione, un posto di responsabilità nei quadri arbitrali dell'Uefa. Così va il mondo, non solo in Italia. 4 anni dopo Ovrebo ha fatto dei proseliti: De Marco, Valeri, Calvarese, Tommasi, Damato... E ancor prima Mazzoleni, Banti, Rizzoli, Rosetti, Cesari, Dondarini... E chi più ne ha, più ne metta. La verità è che, "sparare" contro la Fiorentina non costa nulla, anzi... porta benefici. Come ha insegnato Ovrebo, come insegna il sistema calcio.

GLI ERRORI DI MONTELLA - Però, a differenza di quanto dicono in molti, siamo giornalisti e non giornalai. Quantomeno cerchiamo di esserlo. Raccontiamo la verità (a volte la nostra verità) e non ci fermiamo alle apparenze. E allora diciamo che la Fiorentina è stanca, che la Fiorentina non ne può più. Che Montella ha fatto degli errori, che non può essere tutta colpa degli arbitri. Partiamo dalla stanchezza: la premessa è che Montella ed il suo staff affrontano per la prima volta il doppio impegno, che in questo caso è anche triplo. Campionato, Coppa Italia, Europa League... forse andrebbe in difficoltà anche il più navigato degli allenatori. Figuriamoci Vincenzo che, fino a due anni fa, si beava al sole di Catania, e l'anno scorso sorseggiava del buon Chianti riposandosi il giovedì. Da qui gli infortuni, da qui un turn-over a volte discutibile, spesso mal gestito. E poi la formazione di partenza: l'aeroplanino sembra prigioniero di una paura inconfessabile, quella delle punte da schierare. Va bene Pepito Rossi, va bene Mario Gomez (quando c'è, quando ci sarà, quando ci saranno) ma... tutto il resto è noia. Rebic, Matos, nessuno di loro merita un posto da titolare. Meglio, molto meglio snaturare Ilicic e Joaquin. Meglio, comunque, giocare con due "falsi nueve", piuttosto che rischiare un giovane. Poi la difesa. Il destino ci priva di Gonzalo, Savic e Tomovic, Roncaglia non convince (chissà perchè...) Ed allora dentro Compper e Diakitè, difensori d'esperienza ma lenti, lentissimi, quasi pachidermici. Fino alle "fisse", tipiche degli allenatori: la prima è Joaquin. La seconda è Vargas, ora che ha recuperato. Ne fa le spese Pasqual, detronizzato, relegato in panchina. Chiariamo subito: Montella ci piace, Montella ha rinnovato fino al 2017, Montella è il nostro allenatore. Quindi lunga vita a Montella. Se poi si decide a smussare certi angoli del proprio carattere, meglio per tutti. E poi attenzione: la Fiorentina in 26 giorni dovrà affrontare l'Esbjerg due volte, Parma, Lazio e Juventus in campionato. Poi (forse) ancora due volte la Juve in Europa League, il Chievo, il Napoli... 9 partite, una ogni tre giorni. La Fiorentina non può permettersi di essere stanca, e non solo per colpa degli arbitri...