ADV, MONTELLA E I RINNOVI. SABATO IL RITORNO DI DUE EX

Un nuovo spazio editoriale di Firenzeviola.it: la nostra redazione pone tre domande a Luca Calamai, giornalista de La Gazzetta dello Sport
01.04.2015 00:00 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
ADV, MONTELLA E I RINNOVI. SABATO IL RITORNO DI DUE EX
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© foto di Federico De Luca

1- Cosa ne pensa Andrea Della Valle delle richieste di Montella?

"Patron e allenatore sono sulla stessa lunghezza d’onda. Del resto, già l’estate scorsa la proprietà viola aveva sfondato tutti i budget rifiutando 30-35 milioni per Cuadrado. Della Valle spiegò ai suoi collaboratori che “voleva provarci” e che il tridente Gomez-Rossi-Cuadrado era la sua sfida al campionato. Poi, Rossi si è infortunato, Gomez ha avuto i suoi problemini fisici e Cuadrado aveva già staccato la spina. Certo è che alzare una Coppa darebbe un’ulteriore spinta alle ambizioni calcistiche della proprietà. E potrebbe riavvicinare anche Diego Della Valle alla causa viola".

2- Come è la situazione dei rinnovi di contratto?

"Mi butto con alcune percentuali. Babacar resta all’80%. L’inserimento di una clausola rescissoria umana (intorno ai dieci milioni?) potrebbe dare l’ultima spinta. Bernardeschi resta al 70%. Del suo contratto la Fiorentina ne parlerà in estate. Aquilani al 50%, che potrebbe diventare il cento per cento solo se il giocatore accetterà un contratto annuale. Vargas sarà lasciato libero. Pizarro è un capitolo a parte. Il cileno ha offerta da una decina di club ma se resterà Montella resterà anche lui. Quindi la percentuale è vicina al cento per cento".

3- Sabato torneranno a Firenze Mihajlovic e Viviano, due ex viola che hanno avuto problemi con la piazza…

"Sinisa è arrivato nel momento sbagliato. Lui non ha capito Firenze e Firenze non ha capito lui. Pure io avevo sbagliato valutazione su Mihajlovic. Pensavo fosse solo un allenatore da sudore e sangue. Invece ha dimostrato alla guida della Samp di saper insegnare un bel calcio. Viviano ha pagato a caro prezzo l’essere un ultra viola. Era troppo coinvolto emotivamente e, probabilmente, non era neppure a posto dal punto di vista fisico. Essere profeti in patria è dovunque molto complicato. A Firenze è quasi impossibile. Con Viviano ci siamo divisi. Da perfetti guelfi e ghibellini. Siamo sempre stati così e non abbiamo nessuna intenzione di cambiare. Ma Viviano, da buon fiorentino, ci avrà già perdonato. E non mi sorprenderei di vederlo a Varsavia se la squadra di Montella dovesse conquistare la finale di Europa League".