VISTA IN TRASFERTA, Aspettando la vera Viola

"Vista in trasferta", ovvero tutto il racconto delle gare della Fiorentina in trasferta.
A cura di Patrizia Iannicelli
01.09.2015 18:35 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
VISTA IN TRASFERTA, Aspettando la vera Viola

Dopo un'estate torrida, non solo dal punto di vista meteorologico, nella squadra viola diversi sono stati i "terremoti" che hanno messo a dura prova la tifoseria gigliata. Dal cambio dell'allenatore, al caso rimasto "misterioso" di Salah, a giocatori mai arrivati, agli adii inaspettati. Poi il ritiro che ha portato nuove sensazioni positive, un percorso voluto dal neo allenatore che avvicina i tifosi alla squadra, il calcio d'estate con vittorie ed entusiasmo, e finalmente nella calura di agosto parte il calcio giocato. Dubbi, perplessità, scetticismo accantonati, il Franchi risponde presente per la prima che apre lo scenario con il Milan super rinnovato dell'ex Mihajlovic. La vittoria resta sempre un ottimo viatico, i particolari di come arriva lasciano il tempo che trovano, l'intero ambiente viola si ritrova compatto e come sempre le traversie dell'estate si lasciano alle spalle. La prima trasferta della stagione è una di quelle che si segnano sul calendario al momento del sorteggio, i granata uniti da uno storico gemellaggio da decenni. Purtroppo l'orario serale delle 20.45 non agevola il popolo viola che in genere si sposta in massa per l'Olimpico di Torino. Le prime avvisaglie del mancato esodo si notano nei primi giorni della settimana quando la vendita dei tagliandi è davvero irrisoria. La conferma si avrà con la presenza di 350 tifosi viola presente nel settore ospiti, qualche altra decina dislocata in altri settori. La giornata in questo stralcio di estate è da temperatura record per il periodo, la distanza costringe la maggior parte a partire all'ora di pranzo, ennesimo disagio che viene affrontato dai tifosi, oltre il rientro alle prime luci dell'alba. Solo tre i pullman organizzati (due da Firenze), uno dal nord Italia, un paio di pulmini, e il resto con mezzi propri. Come ormai avviene da anni, gli stendardi, le bandiere, i messaggi di amore eterno tra le due tifoserie si alternano in tutti i settori dell'Olimpico. Viola e granati insieme a vedere la partita e incitare entrambe le squadre in campo. Il caldo è opprimente, quasi insopportabile tra gli spalti, ma aumenta con il passare dei minuti. La formazione dei gigliati ha qualche giocatore diverso rispetto alla gara d'esordio, si parte con il 3-4-1-2, Tatarusanu, Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Roncagia, Gilberto, Mario Suarez, Borja Valero, Alonso, Mati Fernandez, Ilicic, Kalinic. Il buon inizio della squadra viola che attacca dai primi minuti, porta al meritato vantaggio al decimo con un goal di Alonso dopo una respinta di Padelli su tiro di Kalinic.

Lo spagnolo esulta in modo plateale con il verso del torero, sembra per un omaggio verso il compagno Joaquin per la difficile situazione che sta vivendo, ma nessuno al momento riesce a capire la contestazione dei granata con sonori e ripetuti fischi verso il giocatore viola. Qualche minuto e l'arbitro indica il dischetto per una spinta di Kalinic in area, torna sulla sua decisione su indicazione del quarto uomo che vede scivolare da solo l'attaccante viola. I gigliati sembrano controllare la gara e il risultato, ma a fine tempo un flemmatico possesso palla sembra far capire di voler difendere il goal del vantaggio. Nell'intervallo la tifoseria gigliata è concentrata sull'esultanza di Alonso, si cerca di mediare con i granata per il gesto non offensivo, ma parte dei presenti condanna lo stesso spagnolo per un gesto da evitare. Si riparte con la seconda frazione di gioco, la squadra viola cerca di costruire qualche azione offensiva, i granata rispondono in contropiede. I fischi su Alonso continuano incessanti, la situazione non è piacevole, qualche frase di botta e risposta tra i due settori, ma niente altro. Tra il nervosismo dei tifosi e la squadra viola che comincia a cedere posizioni è un tutt'uno. Inizia la girandola dei cambi dei due allenatori, il mister gigliato sostituisce Mati Fernandez per Bernardeschi. Al ventiduesimo inizia un vero black out per i viola, un incubo per i tifosi. Un corner per i granata con relativa amnesia per la difesa viola porta l'ex Moretti al goal del pareggio. Non passa neanche un minuto ed è la volta di Quagliarella che salta Alonso vede Tatarusanu fuori dai pali e con un diagonale realizza il goal del vantaggio. In una gara ormai segnata al 73' al posto di Ilicic l'unica nota lieta l'entrata in campo dopo 15 mesi di Pepito Rossi. L'ultimo cambio quello di Rebic al posto di Gilberto. Una squadra tutta offensiva che subisce anche il terzo goal con un gran tiro di Baselli da fuori area. La squadra esce tra qualche applauso sotto il settore, ma dall'Olimpico con una pesante sconfitta, una ripresa da dimenticare che ha evidenziato oltre le carenze nei diversi reparti, la mancanza di grinta e determinazione dopo essere passati in vantaggio. Restano delusione e rimpianto in questa notte di fine estate, aspettando di scoprire la vera Fiorentina.