VISTA IN TRASFERTA, Da Lisbona col sole in faccia

Il racconto delle sfide della Fiorentina lontano dal Franchi
A cura di Patrizia Iannicelli
04.10.2015 12:40 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
VISTA IN TRASFERTA, Da Lisbona col sole in faccia

Dopo il delirio vissuto per la vittoria contro l'Inter che ha significato il primo posto in classifica, poche ore di pausa, e il popolo viola si appresta a fare la prima trasferta in Europa. Si gioca nella capitale portoghese, a Lisbona, contro la terza squadra il Belenenses e come ormai avviene da anni, al sorteggio si prenotano i diversi voli per le città europee. Si parte da diverse città, Milano e Roma nella maggior parte dei casi, ma anche Bologna e Pisa. Nella città portoghese qualcuno arriva già il giorno prima della gara, le maestose piazze e i piccoli vicoli si colorano di viola. Gli abitanti del posto mostrano la totale accoglienza anche per il campione del passato Rui Costa che tutti i tifosi fiorentini portano nel cuore. A Lisbona sembra di essere in piena estate, la temperatura è calda ma un leggero vento porta quel refrigerio che permette di girare liberamente e visitare la splendida città. Il giorno della gara già nella tarda mattinata la maggior parte dei tifosi si ritrova nel quartiere di Belem , dove è collocato lo Estàdio do Restelo. La gara si gioca alle 18.00 ora locale, ma già un'ora prima si vedono i primi tifosi nel settore preposto. L'impianto è situato in cima ad una delle colline di Lisbona tutta in salita. Tra i tifosi locali molti universitari che propongono lo scambio delle sciarpe, in un clima di totale sportività. Lo stadio è quasi vuoto, anche il settore ospiti sembra immenso con la presenza dei circa 300 tifosi viola, ai quali si aggiungono i 40 collocati nella tribuna. Come già avvenuto tra i tifosi gigliati un gruppo di ragazzi portoghesi dello Sporting Lisbona, gemellati con i viola. All'ingresso in campo delle  squadre il sole è ancora alto e si percepisce il caldo. La visuale sul rettangolo di gioco non è ottimale, ma l'impianto è apprezzato da tutti. Ancora una volta il mister Sousa effettua un totale turn over, Sepe tra i pali, Tomovic , Astori, Alonso in difesa, a centrocampo Vecino e Suarez, Mati Fernandez, Rebic a sinistra, Bernardeschi, in attacco Rossi e Babacar. Nella prima fase di gioco i viola attaccano dalla parte opposta al settore ospiti, molti i cori per lo Sporting, con la grande bandiera verde/viola degli "amigos" che unisce le due tifoserie. La gara è a senso unico la Fiorentina attacca e il Belenenses si difende.

Un sussulto per un' insicurezza del portiere viola Sepe, ma l'esplosione di gioia al quarto d'ora con il goal di Bernardeschi pronto sulla respinta del portiere dopo un gran tiro di Vecino.  A fine tempo finalmente il meritato raddoppio viola con un tiro di Babacar.  Nella seconda fase di gioco la Fiorentina ancora in avanti e padrona del campo. Poi i primi cambi esce Bernardeschi per Badelj, Babacar per Verdù. Sugli spalti il coro:"Firenze, Firenze", complice il caldo e la stanchezza di un giorno concitato e vissuto in ogni singolo attimo, si aspetta la fine. Ma c'è ancora tempo per lo spettacolo finale: Kuba entrato al posto di Rebic sulla destra mette in mezzo una palla per Rossi che viene anticipato dal difensore Tonel e porta atre le reti. Si esulta ma con rammarico. Poi l'emozione più grande quando segna Rossi ad un minuto dal termine da un preciso passaggio di Badelj, la quarta rete. Un goal tanto atteso "alla Pepito Rossi". Tutti i cori sono per il "fenomeno", ritornato fenomeno. La squadra festeggia sotto al settore con i cori di:"grazie ragazzi" di queste serate speciali. Dopo pochi minuti si lascia lo stadio, si ripercorre la lunga discesa, i tifosi avversari fanno i complimenti, in diversi hanno le sciarpe viola scambiate prima del fischio d'inizio.  Non resta che andare a gioire nei locali caratteristici del "Bairro Alto". Una squadra fantastica che ha dato un'altra prova di carattere e personalità, regalando ai propri sostenitori delle immense soddisfazioni  Un allenatore diventato di diritto "uno di noi", per la disponibilità, la simpatia, la capacità di trasmettere grinta e coraggio nell'osare sempre. Gli applausi sono per tutti i protagonisti sul campo, ma la gioia più grande è per il ritorno di un campione che può diventare l'arma vincente per un sogno nascosto. Si ritorna a Firenze da Lisbona con il sole negli occhi...