SOUSA, FUTURO? HO DETTO LA MIA. ASPETTO UN INCONTRO, MEGLIO TARDI CHE MAI

29.04.2016 13:31 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
SOUSA, FUTURO? HO DETTO LA MIA. ASPETTO UN INCONTRO, MEGLIO TARDI CHE MAI
FirenzeViola.it
© foto di Federico Gaetano

Nella sala stampa dello stadio Franchi ha preso la parola il tecnico Paulo Sousa per presentare la partita che la Fiorentina giocherà domani a Verona contro il Chievo. Queste le sue parole.

Quali i pericoli della partita di domani?
''Il Chievo sta facendo un grandissimo campionato. Hanno principi acquisiti praticamente da sempre. All'andata noi giocammo una grande gara senza concedere niente ad un avversario che ha anche qualità. Sarà una partita con lo stesso sviluppo tattico. Hanno perso solo Paloschi, ma l'idea di gioco è sempre la stessa''.

Sul futuro:
''Io sono sempre stato molto sincero sia sul piano tattico che strutturale.Aanche strutturale. Nella vita meglio tardi che mai. Ho parlato già diverse volte di diversi modelli sportivi di varie società. Io ho le mie idee, ho fatto la mia valutazione ed analisi. Ho fatto notare su cosa potevamo crescere insieme. Posso lavorare su punti importanti e riflettono il risultato tattico della partita dei ragazzi, ma io adesso devo concentrarmi sul mio campo. Non potrò mai prendere un ruolo che non è il mio''.

Sul quinto posto:
''Abbiamo la possibilità di dimostrare che siamo maturati. Io non sono un allenatore o una persona timorosa. Abbiamo dimostrato con i ragazzi che possiamo andare oltre i nostri limiti. Dobbiamo usare queste partite per migliorare la nostra mentalità. Anche se non vinci puoi creare una mentalità vincente. E in ogni partita devi fare tutto il possibile per provare sempre a vincere''.

Sul centro sportivo ed il lavoro del settore giovanile:
''Credo che i giovani abbiano già molti problemi per risolvere la complessità della loro età. E allora hanno bisogno di tutte le facilitazioni possibili, compreso il fatto di poter stare sempre più a contatto con la prima squadra anche all'interno della stessa struttura''.

Quanto inciderà nella stagione futura il piazzamento il classifica?
''Incide moltissimo. Serve riposo per ripartire ed iniziare bene una stagione con freschezza. Senza contare la componente mentale e quella emozionale. Essere già ai gironi è un vantaggio, se non passi il preliminare puoi pagare dazio sotto il profilo mentale''.

Sul discorso di cultura interna:
''I miei tifosi hanno sempre dimostrato il loro affetto nella storia. Vorrei che i tifosi si potessero identificare con quello che vedono sul campo. Questo chiedo ai miei ragazzi. Bisogna lavorarci con continuità senza andare troppo lontano da quello che hai deciso di fare. Ogni influenza esterna deve essere vissuta come positiva per poter continuare a crescere''.

Il quinto posto lo giudicherebbe un risultato fallimentare o è la logica conseguenza di una stagione fatta di alti e bassi?
''Il mio primo passo, la mia prima vittoria è la crescita personale e tattica dei miei giocatori. E i risultati sono una conseguenza di questo. Noi abbiamo alzato l'aspettativa perché siamo riusciti a competere. Poi sappiamo che ci sono tanti fattori che influiscono nella stagione. Domani sarà un'altra possibilità di crescere nella gestione dei momenti difficili. Parlo di me, del mio staff e di tutti i giocatori''.

Sulla finale di Coppa Italia tra Juve e Milan:
''Allegri sta facendo bene sul piano della concentrazione. La storia di quella società, la sua cultura raccontano di una finale che sarà vissuta al massimo e senza cali mentali. Poi il Milan potrà fare una grande gara e giocarsela, ma la Juventus non sbaglierà approccio''.  

Il calcio di Simeone o quello di Guardiola?
''Ci sono diversi modi in cui si può vincere. Il modo di impostare un gioco propositivo e attrattivo dipende anche dai giocatori. Servono transizioni offensive ma anche mentalità difensiva. Il lavoro è minore sul piano cognitivo secondo me. Simeone sta introducendo in un calcio difensivista, più di attesa, sia grande modernità in una formula che di base non è innovativa''.

Sui punti persi con le piccole:
''Dipende tutto dai momenti nei quali abbiamo affrontato queste squadre. Dobbiamo lavorare tutti anche dentro la società per tenere alto il livello durante tutta la stagione creando situazioni positive''.

Sul Leicester:
''C'è una grande differenza culturale anche tra come i tifosi vivono la partita. Una alchimia continua per dare continuità a dei risultati che ti portano a battere anche chi solitamente lotta per vincere la Premier. La cultura inglese lo consente''.

Su Ilicic:
''Si è allenato regolarmente, ma difficilmente potrà essere dei nostri domani''.