PROVA (E PROVE) DA LEADER

27.10.2016 16:30 di Dimitri Conti   vedi letture
PROVA (E PROVE) DA LEADER
FirenzeViola.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

I problemi e le situazioni difficili, quest'anno, in casa Fiorentina non mancano mai. Quando i gigliati sembravano essere finalmente usciti da un inizio complesso e vischioso, grazie ad una solida vittoria sul campo del Cagliari, subito è arrivata la pronta smentita, firmata dagli stessi giocatori in maglia viola. La squadra di Paulo Sousa, ancora una volta finito sul registro degli indiziati, si è infatti lasciata fermare dalla pioggia, da una lunghissima sospensione temporanea, e da un Crotone che, una volta trovata la via del gol in maniera anche fortunosa, ha badato soltanto a schierarsi compatto dietro in difesa della propria area, costringendo la Fiorentina a studiare delle contromosse che però non sono arrivate. L'allenatore portoghese ha voluto comunque riconoscere i meriti dei suoi ragazzi, asserendo che "era difficile giocare e siamo stati condizionati".

Ma, all'interno del gruppo gigliato, c'è chi non si nasconde, non cerca alibi e ci mette sempre la faccia. Questo identikit porta senza ombra di dubbio a quel giocatore che si sta di fatto imponendo come leader psicologico, oltre che di campo, dello spogliatoio: Davide Astori. Il difensore ex Cagliari, del quale il suo ex tecnico in terra sarda Ivo Pulga ne decantava le qualità morali, oltre che tecniche, ai nostri microfoni (CLICCA QUI), ha parlato subito al termine del fischio finale, ricordando a tutti come i viola, ovviamente, non fossero "preparati ad un'interruzione di gioco così lunga, ma non è un alibi: dovevamo vincere". Semplice, chiaro, diretto, come si confà ad un leader che si rispetti. Non è la prima volta che il centrale viola si espone: un esempio lampante della sua personalità nello spogliatoio rimanda all'ormai celebre sconfitta della scorsa stagione sul campo dell'Empoli, quando ci furono attimi di incomprensione con compagni ed allenatore, e si alzarono i toni, cosa che si dice fu alla base della sua esclusione nella gara seguente. Insomma, uno che non si tira di certo indietro, e che deve essere da esempio per tutti: Fiorentina, ora basta alibi: è arrivato il momento di assumersi le responsabilità.